Le onde gravitazionali da Einstein al Nobel
Fisica, premiati i padri dell’esperimento che le ha «catturate». La ricerca continua a Pisa con Virgo
Quest’anno il premio Nobel per la fisica non poteva che essere assegnato alla scoperta delle onde gravitazionali. E così è stato, «laureando» i tre scienziati americani protagonisti, per primi, del grande risultato inseguito da un secolo: Rainer Weiss, 85 anni, del Mit di Cambridge, Barry C. Barish, 81 anni, del Caltech e Kip S.Thorne, 77 anni, dello stesso politecnico californiano.
Weiss e Thorne concepirono l’esperimento passando la notte a discutere nella stanza di un hotel di Washington durante un convegno nel 1975. Thorne, fisico teorico, era già famoso per i suoi amabili articoli divulgativi e per la passione dei buchi neri. Più tardi lo diventerà ancora di più per le sue idee sui viaggi interstellari, tanto da essere l’ispiratore del film Interstellar. Solo l’arrivo di Barry Barish, grande manager dei progetti della Big Science, rese possibile la conquista delle fatidiche onde previste da Albert Einstein nella sua teoria della relatività.
La National Science Foundation garantì il miliardo di dollari necessario per la costruzione di due antenne Ligo ad Hanford e Livingston. E finalmente il 14 settembre 2015 venne captato il flusso di un’onda avvolgente la Terra, originata dalla fusione di due buchi neri avvenuta in un angolo dell’universo distante 1,3 miliardi di anni luce. Era l’apertura di una nuova finestra per studiare il cielo ascoltando il suono degli eventi, andando oltre le onde elettromagnetiche, le uniche fino a quel momento in grado di mostrare ciò che accade tra stelle e galassie. Nella caccia si impegnano anche gli scienziati dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) e del Centre National de la Recherche Scientifique francese facendo nascere vicino a Pisa l’osservatorio europeo Virgo che il 14 agosto 2017 ha captato, in sintonia con gli Usa, la quarta onda gravitazionale. I ricercatori di Ligo e Virgo, che già collaboravano, avevano accettato la geniale idea di Adalberto Giazotto: cercare le fatidiche onde alle basse frequenze. «Così le abbiano trovate» dice Federico Ferrini, direttore di Virgo. Il Nobel per la fisica 2017 è un riconoscimento anche agli scienziati italiani che hanno condiviso la lunga avventura e la straordinaria scoperta.