Commissariati e con superpaga
«D’accordo non far niente, ma paghe così basse!». I componenti del cda di Sei Toscana, gestore unico dei rifiuti dell’Ato Toscana Sud non ne potevano proprio più di spartirsi la miseria di 300mila euro l’anno. Certo, gli impegni non erano particolarmente gravosi. E per di più erano ridotti all’osso dal fatto che nella Servizi Ecologici Integrati la stragrande parte del lavoro è svolta da metà marzo da tre commissari nominati su richiesta di Raffaele Cantone. Non bastasse, i tre gestori calati dall’alto su nomina del prefetto di Siena Armando Gradone avevan trovato una situazione così pasticciata che l’Alto commissariato per la lotta alla corruzione aveva deciso una proroga. I commissari a lavorare, i consiglieri di amministrazione a sospirare… Dite voi: potevano gli sventurati aspettare per chissà quanti altri mesi di poter mettere le mani sull’agognato sistema dei rifiuti delle province di Siena, Grosseto e Arezzo? Per placare i morsi dell’attesa, hanno così deciso di portarsi avanti con il lavoro: in attesa di avere qualcosa da fare, si sono aumentati le prebende. Da 300.000 a 460.000 euro. Un ritocco all’insù del 53%. In una botta sola. I più maliziosi hanno osato immaginare (cattiverie, solo cattiverie) che lo spropositato accrescimento di queste prebende sia stato deciso per la consapevolezza che la Sei Toscana difficilmente potrà tornare a essere una vacca dalle grandi mammelle generose e distratte come «ai bei tempi andati». Conclusi a inizio novembre dell’anno scorso. Quando il precedente cda era stato travolto da un’ondata di arresti per un appalto truccato, secondo l’accusa, per un totale di 3 miliardi e mezzo di euro. Rileggiamo: 3 miliardi e mezzo. Una montagna di denaro. Quanto Renzi aveva promesso di destinare al risanamento degli edifici scolastici nel 2014. Fatto sta che, saputo della decisione dei consiglieri, è scoppiata la rivolta. Per la quale si sono mobilitati non solo i soliti rompiscatole come il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni ma un po’ tutti i sindaci della zona. «È inaccettabile che mentre i Comuni si sforzano di sostenere al meglio il servizio in un momento di difficoltà», dice un durissimo comunicato del sindaco di Sovicille, Giuseppe Gugliotti, condiviso dalla maggior parte dei colleghi, «una società sottoposta a commissariamento aumenti i compensi all’Amministratore delegato e ai consiglieri». Inaccettabile ma più ancora sbalorditivo: ma dove vivono quei piccoli padreterni di provincia? Sulla luna? Possibile non si siano ancora accorti che certe furbizie non passano più sotto silenzio e che quel grillismo che odiano si nutre di scelte stupide prima ancora che sbagliate come questa?