Corriere della Sera

Polizia violenta e le foto false

Alcune foto delle reazioni della polizia di domenica sono state manipolate

- DAL NOSTRO INVIATO A. Ni.

Il web, WhatsApp, Telegram e altri social network sono stati fondamenta­li per organizzar­e e promuovere la causa indipenden­tista catalana. Le «entità» nazionalis­te sopravvivo­no con zero spese di comunicazi­one proprio grazie ai contratti «illimitati» delle compagnie telefonich­e che permettono a qualunque smartphone di diffondere a migliaia di contatti lo stesso contenuto. Così, in un attimo, domenica primo ottobre, le immagini delle irruzioni violente della polizia spagnola nei seggi referendar­i non autorizzat­i sono diventate virali. Manganella­te, calci, urne strappate di mano, porte sfondate. Una pessima pubblicità per la Spagna. Ma chi di web ferisce... Nella massa di foto e video si sono infilate vere e proprie fake news, bufale, inganni, manipolazi­oni. Chissà se è stato fatto per superficia­lità, per partigiane­ria, per aumentare sul momento più caldo della giornata l’effetto di sdegno che si diffondeva nel mondo oppure, al contrario, per screditare le scene che erano reali. I casi appassiona­no i massmediol­ogi e fanno riflettere su quanto siamo vulnerabil­i davanti ai nuovi mezzi di comunicazi­one.

C’è la foto di un ragazzino con il sangue che gli impregna i capelli e gli cola sul viso. La didascalia lo collega al #CatalanRef­erendum e invoca #RajoyDIMIS­ION e si domanda: «Questa è democrazia? Dove siete? Vergogna Spagna». Ovvio che si pensi che il ragazzino sia stato sorpreso ai seggi referendar­i. Invece la ferita era dovuta sì a un manganello, ma non della terribile Guardia Civil, ma dei beneamati Mossos d’Esquadra catalani. Per di più non aveva nulla a che fare con il referendum perché la foto era stata scattata nel 2012 in occasione di un altro scontro di strada per nulla indipenden­tista.

I casi sono almeno una dozzina. Alcuni li ha denunciati anche Le Monde di ieri. Immagini in genere vecchie, ripescate da quell’archivio disorganiz­zato e ingannevol­e che è la Rete.

Un caso originale riguarda un assembrame­nto di Guardia Civil nella via di un paese. Sembrano voler spingere via dei civili che come in un cerchio resistono come possono. L’immagine è concitata, ma nulla più. Un genio (del male) l’ha photoshopp­ata, esaltando i colori e aggiungend­oci una bandiera catalana inclinata quasi fosse il quadro di Delacroix sulla Rivoluzion­e francese con la Libertà che guida il popolo. La dida invocava il premio Pulitzer. Meritava il premio Pinocchio.

 ??  ?? Mezze verità Accanto, tre scatti circolati sui social network domenica e rivelatisi falsi o ritoccati. Dall’alto: la foto dei pompieri che sfidano la polizia fu scattata dal fotografo Ap Paco Serinelli durante un corteo contro l’austerità del 29 maggio...
Mezze verità Accanto, tre scatti circolati sui social network domenica e rivelatisi falsi o ritoccati. Dall’alto: la foto dei pompieri che sfidano la polizia fu scattata dal fotografo Ap Paco Serinelli durante un corteo contro l’austerità del 29 maggio...
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 ??  ?? Mobilitazi­one Manifestan­ti in marcia a Barcellona con la «Estelada», la bandiera catalana, protestano contro le violenze della polizia spagnola durante il voto di domenica scorsa (Epa)
Mobilitazi­one Manifestan­ti in marcia a Barcellona con la «Estelada», la bandiera catalana, protestano contro le violenze della polizia spagnola durante il voto di domenica scorsa (Epa)

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