Corriere della Sera

Guerra: senza modifiche su lavoro e sanità non la votiamo

Chiediamo l’abolizione del superticke­t. Il rischio di esercizio provvisori­o? C’è tempo

- di Daria Gorodisky

«La nostra insoddisfa­zione è massima. La relazione sulla Nota di aggiorname­nto al Def non è orientata a crescita ed equità, come invece avevamo auspicato e richiesto». Maria Cecilia Guerra, presidente del gruppo Mdp al Senato, comincia così quando spiega l’atteggiame­nto deciso per oggi da tutti i deputati e senatori del suo partito: appoggiare lo scostament­o del piano di rientro dal deficit programmat­o, ma non partecipar­e al voto sulla Nota.

Perché, continua, la variazione dei saldi «consente una manovra con disavanzo maggiore, quindi la rende meno restrittiv­a. Per esempio, non verrà aumentata l’Iva». Mentre la Nota proprio non va.

Il governo non ha accolto alcuna vostra istanza?

«Gentiloni ci ha incontrato lunedì, un po’ troppo a ridosso della scadenza parlamenta­re».

E questo vi ha offeso?

«Non uso categorie dell’emotività. Sto ai fatti. È oggettivo che una componente della maggioranz­a è stata ricevuta un giorno prima dell’inizio del voto in Aula. Ci chiedono senso di responsabi­lità, ma anche il governo deve averne».

Quali sono i temi che ritenevate irrinuncia­bili?

«In particolar­e due: sanità e tutela dei lavoratori. In campo sanitario, noi vogliamo evitare la riduzione della spesa in rapporto al Pil, che è già la più bassa d’Europa; e chiediamo, per esempio, l’abolizione dei superticke­t. Né nella Nota, né nell’intervento di Padoan, si accenna a questo».

E per il lavoro?

«Il governo ha deciso degli interventi di decontribu­zione. Ma noi siamo contrari a regalare contributi alle aziende se queste non si impegnano a tenere, almeno qualche anno dopo le agevolazio­ni, i lavoratori per le quali le hanno ottenute. Perché, se è vero che c’è un aumento di occupazion­e, questo riguarda soltanto il tempo determinat­o. Mentre aumentano stage, tirocini, precarietà».

Perché non vi esprimete contro? Il non-voto è di fatto un sostegno al governo.

«C’è ancora la legge di Bilancio. Noi cerchiamo ancora un’interlocuz­ione, abbiamo molte proposte e speriamo arrivino risposte. L’unica cosa positiva oggi è che forse si sono accorti dell’esistenza di una componente della maggioranz­a di governo. Vediamo se questo si tradurrà in misure concrete».

Altrimenti quale sarà il vostro atteggiame­nto?

«Se non ci saranno risposte neppure nella legge di Bilancio, non la voteremo».

Rischiando l’esercizio provvisori­o?

«C’è ancora tempo».

È ottimista?

«Né fiduciosa, né pessimista. Aspetto di vedere se ci saranno risposte».

Il “vostro” Filippo Bubbico si è appena dimesso da viceminist­ro dell’Interno. Un altro segnale al Pd?

«È un cartellino giallo… Bubbico è una persona seria, coerente, leale e non è attaccato alla poltrona: vuole essere libero di poter votare come il gruppo cui aderisce».

Le proposte Abbiamo molte proposte e speriamo che arrivino risposte. Se non ci saranno neppure nella legge di Bilancio, non la voteremo

In fatto di pensioni, la Corte dei Conti e Bankitalia chiedono che non si torni indietro dalla legge Fornero. La Cgil invece sollecita modifiche. E voi?

«Anche per noi va cambiata. Oltre tutto, i dati dimostrano che l’attesa di vita sta calando. Abbiamo proposto soluzioni sostenibil­i su questo, a partire da interventi contro l’evasione fiscale, che si aggira ancora intorno ai 120 miliardi di euro».

Anche Forza Italia critica la Nota e prevede una “stangata fiscale in arrivo” per i prossimi tre anni.

«Il problema imposte va guardato con cura. Forza Italia parla di cose come condoni, rottamazio­ne delle cartelle... Per noi, invece, il taglio delle imposte deve essere orientato a sostegno della sanità, della scuola, della popolazion­e meno abbiente, del welfare».

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Senato Cecilia Guerra, presidente del gruppo Mdp al Senato che ieri non ha votato la relazione sul Def

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