Corriere della Sera

Maroni-Meloni, è scontro sui referendum

- A. Se.

Giorgia Meloni prefigura derive catalane e detta la linea di Fratelli d’Italia sui referendum autonomist­i di Lombardia e Veneto del 22 ottobre: «Io non andrei a votare, sono solo propagandi­stici». Parole che scatenano la reazione durissima di Maroni che arriva persino a mettere in discussion­e il perimetro della maggioranz­a in Regione e l’assetto della coalizione che tra pochi mesi dovrà ripresenta­rsi davanti agli elettori lombardi. «C’è un problema di lealtà dell’alleanza di governo, perché sono dichiarazi­oni sbagliate e molto pesanti», la replica stizzita del governator­e: «Siccome il referendum è una cosa importante sia sul piano politico sia sul piano istituzion­ale mi riservo di valutare queste dichiarazi­oni sul piano della lealtà dell’alleanza di governo. Non posso far finta di niente. Certo, qui FdI ha sostenuto lealmente il referendum — prosegue il governator­e leghista — ma devo valutare se c’è qualcosa da fare, come penso, sul piano delle alleanze anche in Lombardia». Un piccolo terremoto politico che oltretutto mina l’intesa tra due famiglie politiche — salviniani ed eredi di An — che sembravano destinate a marciare unite nel nome del «sovranismo». Ma Fratelli d’Italia è sua volta divisa. Viviana Beccalossi, unico assessore nella giunta lombarda, si schiera con Maroni e lascia l’incarico di coordinatr­ice milanese del partito. Ignazio La Russa difende invece Giorgia Meloni. «Maroni vuole nascondere le spaccature interne alla Lega», dice l’ex ministro della Difesa.

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