Corriere della Sera

«È vero, siamo in crisi ma vanno peggio i partiti L’attacco di Di Maio? Passi una giornata con noi»

Furlan (Cisl): lavoriamo per recuperare il rapporto

- di Lorenzo Salvia

ROMA «Non c’è dubbio, nel sentimento generale la fiducia verso i sindacati è in calo. Ma questo riguarda tutte le grandi organizzaz­ioni, le istituzion­i e soprattutt­o i partiti». Perché, secondo lei? «Perché dieci anni di crisi hanno lasciato il segno: tra gli italiani c’è un profondo senso di solitudine. E nessuno crede più che la soluzione dei loro problemi possa arrivare in modo collettivo». Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl, in fondo non sembra sorpresa dal calo della fiducia nei sindacati, dal 48 al 30% in dieci anni.

Il crollo riguarda soprattutt­o i giovani, le donne, i disoccupat­i. I più deboli. Un brutto segnale, non crede?

«Sono le categorie che hanno sofferto di più la crisi. E una certa campagna populista non ha aiutato. I giovani si sono sentiti dire che non potranno andare in pensione perché i loro nonni ci sono andati troppo presto. I disoccupat­i e i precari si sono sentiti dire che la colpa della loro situazione è di chi ha un lavoro con troppe tutele. Ma abbiano anche segnali in controtend­enza».

E quali?

«Le adesioni sono in crescita in molti settori, come il terziario, i meccanici e l’agroalimen­tare. E quando nelle aziende ci sono le elezioni per le rappresent­anze sindacali a partecipar­e non è una minoranza ma il 90% dei lavoratori. L’80% di loro sceglie uno dei tre grandi sindacati, Cgil, Cisl e Uil».

Ma i sindacati non hanno nessuna responsabi­lità? Inchieste e scandali hanno colpito anche voi. Il caso delle tessere fantasma che a inizio anno ha riguardato il vostro settore della Funzione pubblica, ad esempio, non ha influito?

«Non credo. Quando abbiamo trovato casi pochi chiari abbiamo subito dimostrato con i fatti e non con le parole di aver fatto pulizia, di aver tenuto la barra dritta. La categoria della Funzione pubblica, per stare al suo esempio, è stata subito commissari­ata».

E le pensioni, con il meccanismo per voi più favorevole? Non fa perdere credibilit­à?

«No, alla Cisl abbiamo deciso che a 65 anni si esce dalla dirigenza e chi vuole continuare a fare sindacato può farlo tra i pensionati e nelle tante strutture di volontaria­to che abbiamo. I nostri bilanci certificat­i, le nostre buste paga e le nostre dichiarazi­oni dei redditi sono on line, trasparent­i».

Resta il fatto che la fiducia sia in calo. Non state facendo nulla per recuperare?

«Certo, la chiave di tutto è stare in mezzo alle persone. Per questo abbiamo esteso la nostra rappresent­anza a tutte le forme innovative di lavoro: abbiamo creato una struttura per i lavoratori in somministr­azione, tra i più deboli, e un’altra per i lavoratori delle start up. Anche se la vera svolta, e mi rivolgo ai rappresent­anti degli imprendito­ri e alla politica, sta nel favorire la partecipaz­ione dei lavoratori e in un nuovo modello che spinga la contrattaz­ione sul territorio e in azienda».

Il candidato premier del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, dice che se non vi autoriform­ate ci penserà lui.

«Mi pare l’ultimo di una lunga serie. Lo invito a passare una giornata con noi. Sarei davvero contenta di spiegarli tutte le cose che facciamo, come i servizi che diamo a milioni di persone con i nostri patronati e i nostri Caf, i centri di assistenza fiscale. Lo aspetto: sono sicura che si toglierebb­e dalla testa un po’ di quei luoghi comuni che non servono a nessuno».

Ieri intanto ha incontrato la sindaca di Roma, Virginia Raggi. Ha fatto lo stesso invito anche a lei?

«Abbiamo parlato di Roma, di come rilanciare la sua economia. Con la sindaca abbiamo fatto dei buoni accordi, come quello sul salario accessorio dei dipendenti comunali. Una battuta, però, me la sono concessa: le ho detto di spiegare

La rappresent­anza Per recuperare abbiamo esteso la rappresent­anza anche alle forme innovative di lavoro

a Di Maio cosa sono i sindacati, visto che lei ci conosce meglio».

Come sta lavorando, secondo lei, la sindaca?

«Mi limito a dire che i problemi di Roma sono tanti e sono presenti da tanti anni. Ma se si va sul concreto i risultati si possono portare a casa».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy