Corriere della Sera

Lo strano caso di Di Pietro e Bobo Craxi che si ritrovano sotto lo stesso «tetto»

Entrambi aderiscono a Mdp. Il figlio di Bettino: se è così, allora dovrò stare a casa

- di Maria Teresa Meli

Finora c’erano stati i partiti a separarli, anche quando avevano militato nella stessa coalizione. E così avevano potuto continuare a parlare male l’uno dell’altro. Ma adesso le cose sono cambiate. Bobo Craxi, figlio di Bettino, classe 1964, e Antonio Di Pietro, grande accusatore dello scomparso leader socialista, dividono lo stesso tetto politico: entrambi hanno deciso di aderire a Mdp, il movimento nato dalla scissione del Pd.

Hanno passato gli anni, anzi, i decenni, a darsi addosso. Bobo diceva dell’ex magistrato: «Si vede che è un uomo meschino». E Di Pietro ricambiava la cortesia senza pensarci troppo: «Tale padre tale figlio», affermava con aria sprezzante. Da allora è passato un po’ di tempo. Craxi si è ingrigito, l’ex pm ha perso più di un capello, entrambi hanno acquistato qualche chilo in più, ma le tensioni restano inalterate. I due non si piacciono e non si amano. E non potrebbe essere altrimenti, visto che Bobo ancora si commuove se vede scorrere le immagini del processo Enimont, con il padre alla sbarra e Di Pietro in toga che lo interroga.

Eppure la sorte ha voluto che, girovagand­o di partito in partito nell’arcipelago frastaglia­to che sta a sinistra del Pd, si ritrovasse­ro insieme. Galeotto è stato D’Alema. Craxi è suo grande estimatore: gli è riconoscen­te perché, quando era al governo, cercò di far rientrare il padre in patria. Anche Di Pietro ha un debito di gratitudin­e: deve a D’Alema il seggio nel Mugello. Perciò prima l’uno (l’ex magistrato) e poi l’altro hanno annunciato la loro volontà di aderire a Mdp. Lo hanno fatto con tanto di dichiarazi­one formale. Di più: Craxi è andato anche alla festa degli scissionis­ti a Napoli per incontrare una delegazion­e composta da Arturo Scotto, Roberto Speranza ed Enrico Rossi. Ovviamente Di Pietro non sapeva delle intenzioni di Bobo e viceversa.

Situazione imbarazzan­te per entrambi, non c’è che dire. Soprattutt­o per Craxi, perché gli ex socialisti non è che abbiano peso bene questa comune militanza politica. E adesso Bobo spera che Di Pietro non stia facendo sul serio: «Forse vuole solo un posto di governator­e in Molise...». Ma quando gli si fa presente che così non è, che l’ex magistrato non è interessat­o a guidare la sua regione e che, piuttosto, intende fare politica attivament­e dentro Mdp ha un sussulto. Seguito da un mesto mormorìo: «Se Di Pietro aderisce veramente, allora per me è meglio stare a casa».

Di Pietro, invece, non fa una piega. Assiso su un divanetto di Montecitor­io l’ex pm, ex ministro, ex deputato ed ex leader dell’Italia dei Valori sta conversand­o fitto fitto con Antonello Falomi, un passato da occhettian­o, un presente da sindacalis­ta di tutti i parlamenta­ri che non vogliono veder dileguarsi i loro vitalizi. «Stiamo difendendo la casta», ridacchia Di Pietro. Poi, al nome Craxi sfodera un cipiglio di quelli che incutono timore. Ma appurato che si tratta del figlio e non del padre si rilassa: «Problemi suoi. Io ho aderito a Mdp perché qui respiro la stessa aria che respiravo nell’Ulivo. E mi dispiace per lui, non ho intenzione di candidarmi in Molise».

Per il 19 novembre è prevista la grande costituent­e degli scissionis­ti del Pd. Per allora Bobo dovrà prendere una decisione: stare a casa o convivere con il «nemico».

L’ex magistrato «Problemi suoi. Io ho aderito perché qui respiro la stessa aria che c’era nell’Ulivo»

 ??  ?? ● Bobo Craxi, 53 anni, secondogen­ito di Bettino, è stato sottosegre­tario nel governo Prodi II
● Bobo Craxi, 53 anni, secondogen­ito di Bettino, è stato sottosegre­tario nel governo Prodi II
 ??  ?? In tribunale Il leader del Psi Bettino Craxi e l’ex pm di Mani Pulite Antonio Di Pietro durante il processo Cusani
In tribunale Il leader del Psi Bettino Craxi e l’ex pm di Mani Pulite Antonio Di Pietro durante il processo Cusani

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