Corriere della Sera

Le lacrime di Maso ospite di Costanzo Scoppia la polemica

- Renato Franco

«Sono qui senza corazze e senza maschere»: sono le parole di Pietro Maso — condannato a 30 di carcere per aver massacrato assieme a tre amici i genitori nel 1991 — raccolte da Maurizio Costanzo nell’Intervista (come da titolo del programma) che va in onda domani su Canale 5. Ma il promo di lancio della trasmissio­ne pubblicato sulla pagina Facebook del giornalist­a ha subito acceso la discussion­e della piazza virtuale: è opportuno o meno dare voce a un assassino? Chi c’era, ha votato no: i commenti sono stati di condanna piuttosto che di elogio.

«Cadere così in basso per un po’ di audience?» si chiede un utente. «Non c’è nulla di educativo e nulla da imparare da quest’intervista, che si guarda solo spinti da curiosità morbosa» osserva un altro. E ancora: «No, non si può permettere anche lo scempio mediatico di quei poveri genitori. No non lo potrò guardare per il rispetto che ho per quelle persone uccise da un figlio». C’è chi se la prende con gli autori («sciacalli»), chi invita a boicottare il programma, chi chiede che la puntata sia «vietata ai minori».

Anche il legale delle sorelle di Maso, Agostino Rigoli, non ci sta e definisce l’operazione «una miseria», pensata per ottenere «mezzo punto in più di share».

Maso appare in tv con gli occhi lucidi, alle sue spalle le foto dei genitori uccisi, Antonio e Maria Rosa. È la drammaturg­ia televisiva del format che prevede che intervista­to e intervista­tore si ritrovino soli nella «scatola», una stanza quadrata in cui si instaura una conversazi­one intima e sincera: attraverso video evocativi che vengono proiettati sulle pareti che li circondano si ripercorro­no i momenti più toccanti della vita dell’ospite. C’è a chi piace, e a chi no.

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In tv Le lacrime di Pietro Maso

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