La vicenda
Quella notte, nel bus catalano che si schiantò a Freginals, c’era anche chi non dormiva e si salvò. È Jakub Lenard, uno studente Erasmus di origini polacche uscito con qualche ferita dalle lamiere contorte del mezzo e in grado di raccontare agli investigatori i drammatici momenti dell’incidente: «Parlavo al telefonino con la mia ragazza quando ho visto l’autista abbassare la testa come se si fosse addormentato, l’autobus ha iniziato a spostarsi sul lato destro, lui ha rialzato la testa e ha dato una controsterzata verso sinistra… Siamo finiti ribaltati sull’altra corsia …».
Era il 20 marzo del 2016 e fu una strage: 13 studentesse, delle quali 7 italiane, persero la vita. Stavano rientrando a Barcellona da Valencia, dove avevano trascorso una giornata di svago alla Festa dei Fuochi. Da allora sono stati 18 mesi di indagini, chiusi dal giudice istruttore di Amposta, Eduardo Navarro, con un’archiviazione che sta facendo molto discutere, al punto da indurre il governo italiano a chiedere chiarimenti a quello spagnolo. Uscirebbe così di scena l’unico indagato, Santiago Rodriguez Jimenez, il 62enne conducente su cui gravava il sospetto del colpo di sonno. «Non ci sono abbastanza indizi per la negligenza grave, la sola penalmente rilevante... Per motivi oscuri a questa istruzione l’autobus è sbandato», taglia corto il magistrato lasciando così irrisolta la causa della tragedia. L’archiviazione, contro la quale hanno fatto ricorso in questi giorni le famiglie delle vittime italiane per mano degli avvocati spagnoli Francesco Co Fernàndez e Christian Maiolo, sembra fare a pugni con le conclusioni della polizia catalana, i Mossos d’Esquadra, che chiudono così una relazione di 189 pagine: «Ipotizziamo sonno e stanchezza quali cause dirette dell’incidente». Il documento dei Mossos, rimasto fino a oggi segreto, riporta varie testimonianze di ragazzi. Oltre a Lenard, lo spagnolo Alexandro Garcia: «Ero inquieto perché ● Il bus uscì di strada la notte del 20 marzo 2016 a Freginals, Tarragona. Morirono 13 studentesse (7 italiane)
● Il giudice spagnolo ha archiviato il caso. Le famiglie hanno fatto ricorso