Il rapporto Censis sulla percezione e sull’uso dei media nel Paese Tra gli under 30 volano i social e Instagram raddoppia gli utenti La fiducia nel giornalismo di qualità
Un Paese in piena frattura generazionale, senza più un paradigma sociale di riferimento, con scale di valori rovesciate tra genitori e figli, sempre meno interessato alla politica, che si informa attraverso i suoi propri canali — ma che continua ad affidarsi ai giornalisti competenti e all’informazione di qualità — ed è in piena transizione dal vecchio al nuovo contesto. Dove del «nuovo» non sono ancora chiari gli elementi costitutivi.
Eccola l’Italia di oggi nella fotografia scattata dal 14esimo rapporto Censis sulla comunicazione che sarà presentato oggi. Una nazione «in cui la rivoluzione digitale ha compiuto il suo corso e ha dispiegato i suoi effetti», esordisce il dossier. E questo ha prodotto effetti anche sull’immaginario collettivo degli italiani, l’«insieme
La competenza vince Dopo genitori (31,9%) e amici (13,2%) compare il giornalista competente (12,8%)
di valori, simboli, miti d’oggi che informano le aspettative, orientano le priorità, guidano le scelte, insomma definiscono l’agenda condivisa della società».
Da un punto di vista dei consumi mediatici la tv (in tutte le sue piattaforme) resta al primo posto (per il 95,5% degli italiani), anche se cede terreno, la radio tradizionale perde punti (59,1%), il telefono cellulare (86,9%) si avvicina ai valori della tv, mentre lo smartphone (69,6%) è il vero protagonista, avendo più che quadruplicato la sua quota in otto anni. Internet cresce (75,2%), ma a ritmi meno sostenuti e soprattutto grazie agli smartphone, che a loro volta trascinano WhatsApp, l’applicazione di messaggistica istantanea.
Facebook (56,2%) e YouTube (49,6%) sono le piattaforme più popolari, Twitter non sfonda (13,6%), ma Instagram sì, tanto da raddoppiare gli utenti (dal 9,8% del 2015 al 21% di oggi). Si conferma il divario digitale tra 14-29enni e over 65enni. Grande attenzione sui servizi digitali audio (Spotify) e video (Netflix): gli abbonati sono ancora pochi (tra 10 e 11%), «ma rappresentano il veicolo principale del cambiamento che si sta verificando nel sistema generale dei media».
I libri restano in una fase critica: 43 italiani su cento ne hanno letto almeno uno (di