Giovani artisti, «sostenerli è un investimento»
Presentata a Londra l’intesa fra Bulgari e il Maxxi: premio con una giuria internazionale
«Sostenere i giovani talenti significa investire sulla creatività del nostro tempo e sul nostro futuro». Una frase sottoscritta, ieri a Londra in un Bulgari Hotel strapieno per l’occasione, dalla presidente della Fondazione Maxxi Giovanna Melandri e dall’amministratore delegato di Bulgari, Jean Christophe Babin. Insieme con Nicola Bulgari, vicepresidente del gruppo, hanno presentato alla stampa internazionale la nuova partnership tra Maxxi e Bulgari. Nasce infatti il Maxxi Bulgari prize, ex Premio per la Giovane Arte, che consolida l’intesa tra il Museo nazionale delle arti del XXI secolo e lo storico brand legato alla tradizione della gioielleria italiana famosa nel mondo.
L’intesa Maxxi-Bulgari è fatta di molti capitoli. Zaha Hadid, l’autrice del progetto per il Maxxi, interpretò i tradizionali Serpenti di Bulgari con un’installazione che debuttò nel 2011 al padiglione Bulgari della Abu Dhabi Art Fair. Poi, nel 2014, Bulgari fu partner del Maxxi nella mostra «Bellissima. L’Italia dell’alta moda 1945-1968».
Il premio intende segnalare sul palcoscenico dell’arte contemporanea i giovani artisti emergenti. Tre i finalisti: Talia Chetrit (nata nel 1982, vive e lavora New York), Invernomuto, alias Simone Bertuzzi (1983) e Simone Trabucchi (1982), che vivono e lavorano tra Vernasca, in provincia di Piacenza e Milano, e Diego Marcon (1985, vive e lavora a Parigi). I lavori dei tre finalisti, immaginati per gli spazi del Maxxi, verranno esposti da maggio 2018 in una mostra curata da Giulia Ferracci, poi in ottobre (sempre 2018) verrà scelto il vincitore. A farlo sarà una giuria composta da Bartolomeo Pietromarchi, direttore di Maxxi Arte, David Elliott, curatore indipendente, Yuko Hasegawa, direttore artistico del MOT di Tokyo, e Hans Ulrich Obrist, direttore artistico della Serpentine Galleries di Londra che ieri hanno spiegato il premio con Lucia Boscaini, Bulgari brand and heritage curator, e Suzanne Trocme, firma del New York Times Magazine e del Daily Telegraph’s Saturday Magazine.