Corriere della Sera

«La nostra lunga storia segreta»

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Cara Mi, sembra ieri invece sono passati 25 anni da quando su quell’ascensore mi hai baciato in modo furtivo e inaspettat­o lasciandom­i senza parole ma con il cuore che batteva a 1000. Da quel giorno la nostra vita è cambiata, è scoppiato un incendio di passione e amore che abbiamo vissuto giorno per giorno cercando di ritagliarc­i minuti (preziosi), perché eravamo sposati con figli e siamo riusciti sino ad oggi, che siamo nonni, a mantenere segreto questo fuoco che ancora brucia di desiderio. La nostra intesa era totale, riuscivamo a leggerci nei pensieri. Quanti litigi di gelosia, quante volte mi hai detto «sparisci dalla mia vita» per poi ritrovarti la mattina dopo lungo la mia strada dell’ufficio con quel sorriso che solo tu hai. Sembrava che mai nulla avrebbe potuto separarci anche se sapevamo che prima o poi il tempo tiranno ci avrebbe allontanat­o, ma non volevamo parlarne. Invece è arrivato il conto e alla soglia dei 65 anni sono andato in pensione e ho dovuto lasciare la nostra città galeotta e complice e tornare al mio paesello. Ricorderò sempre l’ultimo giorno quando ci siamo salutati, tu avevi le lacrime agli occhi e io il cuore che scoppiava con un groppo in gola perché non si poteva fare nulla. Oggi riusciamo a vederci una volta ogni tanto, ma quando ti vedo apparire alla fermata della Metropolit­ana, il mio cuore batte come se fosse la prima volta, sei sempre la stessa come eri quando mi avevi baciato sull’ascensore. Ti amo.

il tuo Mi Oggi anticipiam­o la storia d’amore, abitualmen­te prevista per il venerdì

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