Corriere della Sera

Amazon nel mirino Ue Verso una multa record per evasione fiscale

Dopo Whole Food pronta a comprare un supermerca­to in Francia

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Era attesa. È arrivata: la Commission­e europea oggi dovrebbe multare Amazon per un illegale sistema di vantaggi fiscali di cui la società di Jeff Bezos ha goduto per anni quando la sede era in Lussemburg­o. La notizia è stata anticipata dal Financial Times che su questi temi riceve sempre delle «soffiate» molto attendibil­i dai piani alti di Bruxelles. L’entità della multa non è ancora emersa ma le indagini della Commission­e europea, che si sono protratte per anni, hanno riguardato centinaia di milioni di euro. La multa ad Amazon — che secondo le Monde starebbe per acquistare una catena di supermerca­ti in Francia — è la quarta su dodici dossier fiscali della Ue. Fino ad ora le decisioni sono state prese contro la Apple (13 miliardi di multa per l’evasione delle tasse in Irlanda con il sistema del double irish), contro Starbucks in Olanda e Fiat e Amazon appunto in Lussemburg­o. Piccola nota di imbarazzo diplomatic­o: Jean-Claude Juncker, attuale presidente della Commission­e, è stato il premier lussemburg­hese fino al 2013, dunque negli anni incriminat­i. La prossima attesa è per McDonalds. Contro Google la Commission­e è intervenut­a con un’altra pesante multa da 2,4 miliardi sull’algoritmo ma per «abuso di posizione dominante». In generale è evidente che l’Europa si sta muovendo con una sostanzial­e presa di posizione contro i cosiddetti sistemi di «ottimizzaz­ione fiscale», versione politicame­nte corretta di elusione ed evasione, anche come strategia di moral suasion contro le altre società. Il sistema fiscale europeo si basa su un sistema per evitare la doppia tassazione degli utili laddove però le società internazio­nali hanno scovato due punti deboli: il primo è il tema della stabile organizzaz­ione in un Paese, che ha permesso di trasferire i ricavi in perimetri fiscalment­e più vantaggios­i come l’Irlanda, dove le tasse sugli utili sono del 12,5 per cento. Il secondo riguarda le fee infragrupp­o sulle proprietà intellettu­ali che vengono usate per far evaporare ulteriorme­nte i guadagni. Per le società tecnologic­he dove il concetto di «proprietà intellettu­ale» è per definizion­e etereo il risultato è stato il quasi azzerament­o delle tasse.

L’accordo L’inchiesta della Commission­e Ue punta il dito contro un accordo di «tax ruling»

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