Boldrini e il caso portaborse: vergognoso
La presidente della Camera avvia un’istruttoria. Il deputato Caruso: mi scuso per le mie parole
«Mi scuso umilmente per le infelici espressioni incontrollate di sfogo umano». Mario Caruso, il deputato finito sotto accusa dopo il servizio delle Iene, dirama una nota da Stoccarda, dove si è rifugiato con moglie e figli, in attesa che passi la bufera. E la bufera, in effetti, è appena cominciata anche per Federico Rossi, che da Sydney, dove è in missione per conto del ministero della Difesa, ha dovuto rimettere le deleghe. Tutto a causa delle rivelazioni di una ragazza di 30 anni, Federica, che ha accusato Caruso per un «ricatto» (sesso in cambio di lavoro) e per aver assunto il figlio di Rossi come assistente pagato, ma non attivo, mentre lei continuava a lavorare, secondo l’accusa, da un anno e mezzo e senza retribuzione.
Lo stupore del primo giorno per Dellai — capogruppo di Democrazia solidale-Centro democratico — si è trasformato in rabbia. E così, di prima mattina, ha tirato su il telefono e ha chiamato Caruso: «Ti preavverto che stiamo per uscire con un comunicato duro contro di te». Pochi minuti dopo è arrivato. Con la richiesta a Caruso di scusarsi con la sua assistente, di pagarle il dovuto e di interrompere la collaborazione con il figlio dell’ormai ex sottosegretario Rossi. Non è dato sapere se l’ultimo punto è stato rispettato, ma le scuse sono arrivate, sia pure con lo stile di Caruso. Che prima spiega che chiarirà «ogni aspetto della vicenda diffamatoria e calunniosa nelle sedi competenti». Poi aggiunge: «Voglio scusarmi pubblicamente per termini e atteggiamenti che non mi rappresentano, da me usati durante le fasi convulse delle riprese». In quelle fasi decisamente «convulse», Caruso aveva anche minacciato l’operatore delle Iene: «Ti faccio vedere io come si ragiona al paese mio». Parole non apprezzate dai cittadini del paese natale di Pippo Baudo. Così Caruso prosegue: «Mi scuso con i concittadini di Militello, esempio da sempre di altissime tradizioni e civiltà».
Ma il ben documentato servizio delle Iene non finisce qui e si annunciano novità, a partire dal caos accessi, con collaboratori che dispongono di badge anche in assenza di contratto (sarebbe questo il caso di Federica). Intanto la presidente della Camera Laura Boldrini ha ricevuto una delegazione dell’associazione collaboratori Tutte le notizie di politica con gli aggiornamenti in tempo reale, le fotogallery, i video, le analisi e i commenti parlamentari e ha definito «inaccettabile, vergognoso e imbarazzante» il caso. Non solo. Ha scritto al collegio dei Questori, chiedendo un’istruttoria sulla vicenda. E ha spiegato che «tornerà alla carica», nonostante le resistenze dei gruppi, per spostare il rapporto di lavoro dei collaboratori dal singolo deputato all’istituzione Camera. Ma alla presidente arriva anche un appello dei precari dei gruppi: «Bene questa sensibilità per questo caso, ma si ricordi anche di noi».