Pasquale Mirante
In uno dei tanti talk show tv si parlava delle pensioni, ed è stato detto che i pensionati italiani riscuotono, e sono circa la metà, una pensione che è inferiore a quella che dovrebbero avere. È stato anche fatto osservare che se il pensionato fa richiesta di ciò che non gli viene versato, l’Inps è obbligata a regolarizzare la posizione. Ma se il pensionato non conosce i termini per cui può farne richiesta, perché lo Stato deve attendere la richiesta del penalizzato?
Sessa Aurunca (Ce)
SICUREZZA
Ritardi nella consegna dei libri di testo: i librai Rispondo a nome dei Librai italiani alla lettera «Perché non ci sono ancora i testi scolastici» (Corriere, 5 ottobre) di Eugien Merlika, il quale giustamente si chiede come sia possibile che dopo quasi un mese dall’avvio delle scuole suo nipote non abbia ancora ricevuto tutti i libri previsti. Purtroppo ogni anno si verifica lo stesso problema: alcuni testi tardano nei tempi di produzione e distribuzione creando disagi alle famiglie ed a noi librai che oltre alle conseguenze economiche dobbiamo gestire le più che legittime proteste dei clienti; il tutto in un mercato, quello della scolastica, fortemente controllato dalla produzione, che considera i librai italiani non una risorsa, ma un peso, e le cui osservazioni per migliorarlo sono bellamente ignorate da anni. Un esempio per tutti: la distribuzione verso le librerie si ferma circa un mese in estate, portando così da tre a due mesi il tempo utile per far arrivare i libri agli studenti, e questo malgrado le librerie siano aperte, e malgrado da tempo Ali Confcommercio abbia suggerito ad Aie di adoperarsi per risolvere questo problema. Noi librai siamo sinceramente stanchi di tutto questo, di dover pagare le conseguenze degli errori e delle incapacità degli editori senza aver gli strumenti per dare una risposta professionale, come sarebbe giusto in un mercato che funziona correttamente, e per questo lo scorso marzo abbiamo inviato una segnalazione all’Antitrust per la quale siamo in attesa di una risposta.
Paolo Ambrosini,
I controlli sui traghetti dalla Sardegna
Quel francobollo col Trenino della Val Gardena Quali sono i criteri seguiti da ministero dello Sviluppo economico nelle scelte di emissioni filateliche celebrative e/o commemorative? Mi riferisco, in particolare, alla recente uscita del francobollo dedicato al Trenino della Val Gardena che ha avuto l’onore di essere ricordato, nientemeno, come Patrimonio turistico nazionale, anche se non più in funzione. La linea, per quanto simpatica e attraversante paesaggi splendidi, fu costruita nel 1916 dall’esercito austroungarico per scopi bellici contro di noi. Al termine del conflitto vinto dall’Italia, fu acquisita dalle Ferrovie dello Stato che però la chiusero nel 1960. Nel 1962 la linea fu definitivamente chiusa e smantellata in tutta fretta senza lasciare traccia alcuna. Cosa c’è di positivo da ricordare con un francobollo in questa vicenda?
Ugo Barbi,