Corriere della Sera

Brasile, il presidente revoca la «residenza» a Battisti

L’indiscrezi­one di un quotidiano. Attesa per la decisione dei giudici supremi sul ricorso

- Di Rocco Cotroneo

Il governo del presidente brasiliano Michel Temer sarebbe pronto a «revocare la residenza» per Cesare Battisti. Ora l’estradizio­ne è più vicina.

Un passo in avanti importante verso l’estradizio­ne di Cesare Battisti dal Brasile. La decisione di revocare l’attuale status di residente dell’ex terrorista è stata ormai presa dal presidente Michel Temer. Dal punto di vista politico è quindi spianata la strada per la riconsegna all’Italia e sono venuti meno i dubbi dei suoi consiglier­i giuridici. Ma occorrerà comunque aspettare il via libero definitivo del Supremo tribunale federale, scriveva ieri pomeriggio l’edizione online della Folha de São Paulo.

Sorprese? A questo punto sarebbero improbabil­i, è opinione diffusa a Brasilia, ma con i cavilli della giustizia non si può mai sapere. In passato la difesa di Battisti ha sempre saputo mettere in campo buoni argomenti, quanto meno per ottenere la messa in libertà del latitante italiano.

L’ostacolo al Stf, in questo caso, sono le varie richieste della difesa in forma di habeas corpus per evitare l’estradizio-prossima ne. Si basano su «recenti notizie di stampa», ma anche sull’episodio del fermo avvenuto al confine con la Bolivia mentre Battisti cercava di fuggire (circostanz­a che lui però nega).

Da Brasilia filtra l’indiscrezi­one che il giudice del Stf chiamato a decidere, Luiz Fux, non si muoverà prima della settimana. L’alta corte è impegnata in queste ore in un caso spinoso legato agli scandali di corruzione, e da oggi in Brasile inizia un lungo ponte. In compenso, sempre da Brasilia, si fa notare che è assai rara la concession­e di un habeas corpus preventivo, essendo questa pratica di solito riservata a ribaltare una decisione già effettivam­ente presa, come una carcerazio­ne per esempio.

La difesa di Battisti insiste sul fatto che la giurisprud­enza non ammette la revoca di una decisione presidenzi­ale dopo cinque anni — ci sarebbe insomma una sorta di prescrizio­ne — e il riferiment­o è a quella di Lula di fine 2010 che garantì la permanenza di Battisti in Brasile come libero cittadino. Ma i consiglier­i giuridici di Temer avrebbero assicurato che questo non è un ostacolo, e dovrebbe passare anche l’esame del Supremo Tribunale.

Cesare Battisti intanto aspetta notizie in libertà, a casa di un amico a Cananeia, sul litorale di San Paolo. In pubblico ostenta tranquilli­tà, ma le persone che gli si sono strette attorno in questi anni sanno che la partita è ormai arrivata alla fine. E assai probabilme­nte è perduta.

L’ex terrorista Arrestato il 4 ottobre al confine con la Bolivia, era stato poi rilasciato tre giorni più tardi

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(Ap / Nelson Antoine) In aeroporto Cesare Battisti sabato scorso all’aeroporto di San Paolo del Brasile

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