A pranzo con il Papa Ma i due detenuti si danno alla fuga
Hanno rinunciato a un permesso in famiglia, si sono preparati assieme ad altri 18 detenuti per incontrare papa Francesco il primo ottobre a Bologna, ma ne hanno approfittato per fuggire. Arrivati in città, i due internati della casa di reclusione a custodia attenuata di Castelfranco Emilia, in provincia di Modena, si sono allontanati dal gruppo e dai volontari che li hanno accompagnati sotto le Due Torri. Non è chiaro se i due, entrambi di origine campana con una pena già scontata, ritenuti socialmente pericolosi e per questo destinatari di una misura di sicurezza, si siano seduti a uno dei cento tavoli allestiti dentro la basilica di San Petronio o abbiano approfittato della confusione per fuggire. La Curia di Bologna non è riuscita a verificare se i due abbiano effettivamente partecipato al pranzo: all’ingresso passava solo chi era accreditato. I due erano a Castelfranco Emilia da un anno e già in passato sono stati protagonisti di episodi del genere, ma questa volta sono passati undici giorni e non sono tornati. Sulla vicenda procede la questura di Bologna che ha diramato le loro foto segnaletiche a tutte le forze dell’ordine. «Abbiamo inviato l’informativa alle autorità competenti — spiega il direttore dell’Istituto di Castelfranco Emilia, Gianluca Candiano — ma da noi non ci sono mostri, sono soggetti a basso indice di pericolosità, il più delle volte con problemi di tossicodipendenza e senza famiglia. Sono persone che hanno già scontato definitivamente la loro pena e sono state sottoposte a misura di sicurezza. Nessuno di loro ha commesso un omicidio o reati di mafia. Tutti i giorni escono almeno una quarantina di internati, vanno a lavorare e si scommette sul loro reinserimento. Con sforzi difficili, si reintegrano. Poi, come in questo caso, ci sono i mancati rientri».