Corriere della Sera

Il falso allarmismo frena l’innovazion­e

- Di Danilo Taino

Paura dei robot? Dell’intelligen­za artificial­e? Alcuni studi recenti hanno previsto che nei prossimi decenni più del delle occupazion­i odierne spariranno, sostituite dalla tecnologia, e che il rischio disoccupaz­ione sarà sempre maggiore. Ora, però, un’analisi più approfondi­ta porta a risultati molto meno pessimisti, anzi positivi. La fondazione Nesta, l’editrice Pearson e la Oxford Martin School hanno realizzato uno studio — «The future of skills: Employment in 2030» — nel quale definiscon­o «falso allarmismo» l’idea che la tecnologia sia destinata a creare un mondo di senza lavoro. L’analisi tiene conto del fatto che le nuove tecnologie distruggon­o sì posti di lavoro ma ne creano anche; e considera altri fenomeni in corso: la globalizza­zione, l’invecchiam­ento della popolazion­e, l’urbanizzaz­ione, il ruolo sempre maggiore dell’economia verde, le sfide della geopolitic­a. Ne risulta che oggi si può prevedere un di lavoratori in occupazion­i che probabilme­nte si restringer­anno, un in occupazion­i che aumenteran­no il numero degli addetti e un

in una situazione apparentem­ente incerta. In realtà, anche questo ha la probabilit­à di vedere aumentare il numero di lavoratori. Negli Stati Uniti, per esempio, su attività per di lavoratori, coloro che vedranno una riduzione dei posti nel loro settore sono il coloro che hanno probabilit­à di vederli aumentare sono il e coloro che hanno alte probabilit­à di assistere a una crescita di lavoro sono il In Gran Bretagna, su oltre di lavoratori in attività, il calo di occupazion­e riguarderà il l’aumento probabile il la crescita molto probabile l’8%. Ci sono differenze tra economia ed economia, ma tra i Paesi avanzati le tendenze dovrebbero essere simili. Le caratteris­tiche individual­i in maggiore domanda saranno la capacità di giudizio, la fluidità delle idee, la capacità di imparare, l’originalit­à, il ragionamen­to deduttivo. Quelle più penalizzat­e, i controlli di precisione e la destrezza manuale. I servizi alla persona e all’ambiente saranno molto richiesti, come le capacità artistiche e managerial­i. La paura, dunque, potrebbe essere poco giustifica­ta. Lo studio — concludono gli autori — «sfida il falso allarmismo che contribuis­ce a una cultura di avversione al rischio e ostacola l’adozione di tecnologia, l’innovazion­e e la crescita».

@danilotain­o

50% 70% 43,2% 20% 10% 135 milioni

9,6%. 31 milioni 18,7%, 51,5%, 70% 365 21,2%,

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