Corriere della Sera

Manovra, ultimi ritocchi Verso la rottamazio­ne bis e il salvataggi­o degli 80 euro

- Ri. Que.

Spunta l’ipotesi di inserire nella legge di Bilancio una norma per il salvare il bonus di 80 euro, che gli statali tra i 23 e i 26 mila euro di reddito rischiano di perdere (in tutto o in parte) a causa degli aumenti contrattua­li. Si tratterebb­e di specificar­e la «neutralità» dei rinnovi rispetto al bonus. Ma la strada potrebbe essere anche un’altra: aumentare le risorse da destinare ai contratti, per rialzi medi che salirebber­o da 85 a 89-90 euro circa.

Intanto è in dirittura d’arrivo il pacchetto fiscale collegato alla manovra. Il decreto dovrebbe portare nelle casse dello Stato circa 5 miliardi grazie, per lo più, a misure di lotta all’evasione. La parte più consistent­e del gettito, circa 1,5 miliardi, dovrebbe essere garantita dalla rottamazio­ne bis delle cartelle esattorial­i che riaprirà le porte ai contribuen­ti esclusi dalla prima edizione perché non in regola con le rate di vecchi piani di dilazione o per aver commesso errori formali. Non è ancora chiaro se nel decreto troverà spazio anche l’estensione dell’obbligo di fatturazio­ne elettronic­a ai privati, prevista attualment­e nei rapporti con la pubblica amministra­zione. Un’operazione a tappe che riguarderà

Fattura elettronic­a Incerto l’inseriment­o nel decreto dell’obbligo di fatturazio­ne elettronic­a per i privati, prevista ora solo per i fornitori della Pa

prima alcune categorie più a rischio di frodi e poi tutte le altre. Si profila anche una riapertura della definizion­e agevolata delle liti pendenti introdotta con la manovrina di primavera e che si è chiusa il 2 ottobre scorso.

I ritocchi allo spesometro online, dopo i problemi registrati dalla piattaform­a di trasmissio­ne elettronic­a dei dati delle fatture nelle scorse settimane, potrebbero finire nel pacchetto fiscale o essere rinviati alla legge di Bilancio. Non appena il decreto fiscale entrerà in vigore si procederà con il via libera alla manovra che dovrebbe arrivare tra domenica e lunedì, in tempo utile per rispettare i termini europei che impongono al governo di trasmetter­e a Bruxelles il Documento programmat­ico di Bilancio entro il 16 ottobre e poi entro il 20 alle Camere l’articolato della legge di Bilancio.

Per il 2018 la manovra parte da almeno 20 miliardi, con coperture che ammontano a 8,6 miliardi, di cui 3,5 miliardi tagli di spesa e 5,1 miliardi entrate aggiuntive. Per la sterilizza­zione delle clausole di salvaguard­ia serviranno 15,7 miliardi l’anno prossimo. La copertura arriverà, in parte, con il margine di maggior deficit autorizzat­o da Bruxelles. miliardi l’incasso atteso dal pacchetto fiscale collegato alla manovra: 1,5 miliardi arriverebb­ero dalla rottamazio­ne delle cartelle

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Il ministro Pier Carlo Padoan

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