EBay, a Londra ricavi per 1,3 miliardi Ma con il controllo dalla Svizzera paga «solo» 1,6 milioni di tasse
La filiale di eBay che opera nel Regno Unito l’anno scorso ha dichiarato 200 milioni di sterline di fatturato al fisco inglese, al quale ha pagato 1,6 milioni di tasse, il 3% in meno del 2015, dopo che l’utile prima delle tasse è sceso a 7,7 milioni (-5%). In euro corrisponde a un fatturato di circa 169 milioni, un utile lordo di 6,5 milioni e tasse per 1,35 milioni. Il problema, però, è che la casa madre californiana ha scritto nel suo bilancio che le attività nel Regno Unito hanno generato un giro di affari per 1,3 miliardi di dollari (oltre un miliardo di euro), sui 9 miliardi di fatturato globale. Dov’è il «trucco»? Un portavoce di eBay ha dichiarato che «in tutti i Paesi e in ogni momento, eBay è pienamente conforme con le regole fiscali internazionali, nazionali e della Ue, Ocse inclusa, compreso il pagamento dell’Iva alle autorità competenti». Ecco la spiegazione: la filiale inglese di eBay è controllata da eBay International, con sede in Svizzera e sua volta controllata dalla eBay americana. La sua attività consiste nel «fornire servizi a eBay International» raccomandando strategie di marketing in Gran Bretagna e «le vendite pubblicitarie di terzi» in Paesi che includono l’Italia, la Germania e il Belgio. Sarà pure legale, ma davanti a questi numeri non sorprende la crociata di quanti invocano una «web tax» per costringere i giganti di Internet, da Apple a Google, da Amazon a eBay, a una tassazione meno opaca e più equa.