Cairo risponde a De Laurentiis «Un incremento significativo»
L’assegnazione dei diritti tv per l’estero a Img, dopo il rilancio in busta chiusa — e perciò scoperto solo all’apertura — di quasi 100 milioni (da 250 a 340) ha fruttato alla Confindustria del pallone 371 milioni annui. «Cifra che ci conduce verso il baratro» secondo De Laurentiis, più che soddisfacente per gli altri dirigenti. Tanto che dopo Fassone e Marotta, anche Urbano Cairo ne ha preso le distanze. «Le parole di De Laurentiis mi sembrano tardive: il calcio italiano purtroppo non è ancora ai livelli della Premier League o della Liga, che meriterebbe, ma c’è stato un incremento significativo». Quasi del 100%, rispetto ai 186 milioni attuali. «Se mai si poteva criticare lo stallo nel quale ci trovavamo nei trienni precedenti» ha aggiunto il presidente granata. «Ora però non condivido le grida di dolore».
L’agenda in via Rosellini è piena: lunedì si dibatterà del nuovo statuto (ma la fumata bianca non è scontata) mentre il mese di novembre sarà fondamentale per il bando dei diritti domestici, dopoché a giugno Mediaset disertò l’asta. L’extrema ratio è il canale della Lega che secondo Cairo «non è un’ipotesi così impossibile. Nel momento in cui non ci fossero offerte così vantaggiose per le squadre è un’opzione che va considerata, magari con qualche manager bravo che porti un progetto interessante. Sky e Mediaset fanno un ottimo lavoro ma eventualmente il progetto tv della Lega è da valutare. Ho incontrato anche chi si potrebbe candidare, ma non dipende da me».
Deluso Riccardo Silva della Mp&Silva, l’agenzia favorita (e sicura del successo?) alla vigilia dell’assegnazione dei diritti tv esteri. Decisiva è stata la volontà di alcune big (appoggiate anche da Tavecchio) di rompere con il passato quando l’impero di Bogarelli e Silva era al massimo splendore.