Corriere della Sera

Trump smonta l’intesa con l’Iran Protesta la Ue

Nucleare, anche la Russia prende le distanze

- Di Giuseppe Sarcina

Il presidente Usa attacca Teheran: «In Iran un regime fanatico, non permettere­mo che abbia l’atomica». Protesta dell’Europa. Anche la Russia si dissocia. e

È in arrivo un’altra crisi nucleare. Donald Trump accusa l’Iran di non aver rispettato i termini dell’accordo sulla costruzion­e dell’atomica. Chiede il sostegno degli alleati europei e del Congresso per cambiarlo. Altrimenti, annuncia in diretta tv, «per gli Stati Uniti quell’intesa non varrà più nulla». Nello stesso tempo il presidente comunica che verranno imposte «dure sanzioni» sui pasdaran, la Guardia della Rivoluzion­e islamica: «Le milizie corrotte del terrore al servizio della Guida suprema iraniana». Sarà il ministro del Tesoro, Steven Mnuchin, a mettere a punto le misure restrittiv­e.

La mossa di Trump era attesa. Ma le diplomazie del mondo, specie quelle europee, hanno sperato fino all’ultimo che la minaccia potesse rientrare. Non è stato così e ora si apre una fase di tensioni dallo sbocco imprevedib­ile.

Il documento fu firmato nel 2015 da Stati Uniti, Cina, Russia, Francia, Gran Bretagna, Germania. I tre Stati europei e l’Alto rappresent­ante della Ue, Federica Mogherini, hanno già fatto sapere che per loro, invece, l’Iran sta tenendo fede agli impegni. Stesso messaggio arriva da Mosca. Il presidente francese, Emmanuel Macron, «sta valutando» se andare subito a Teheran. Con Trump si schierano, almeno finora, solo Israele e Arabia Saudita. Il presidente iraniano, Hassan Rouhani, ha risposto anche lui in tv: «Trump non può fare ciò che vuole con un accordo ratificato anche dall’Onu. Per quanto ci riguarda rafforzere­mo L’annuncio Il presidente Donald Trump annuncia la sua decisione sull’Iran nella «Diplomatic Reception Room» della Casa Bianca le nostre capacità di difesa. Le nostre armi e i missili servono a questo».

Lo scontro tra Washington e Teheran appare totale. La Casa Bianca riprende toni e contenuti da scontro di civiltà. Davanti alle telecamere Trump parte addirittur­a dal 1979, dal sequestro dei funzionari americani nell’ambasciata di Teheran. Accusa il Paese degli ayatollah di finanziari­e il terrorismo, di aver dato ospitalità al figlio di Osama Bin Laden, di appoggiare il regime del sanguinari­o dittatore siriano Bashar Al-Assad. Ecco perché, è la conclusion­e del presidente, l’Iran ha violato «lo spirito» del 2015. E bisogna ora mettere in campo le iniziative necessarie per fermare la minaccia che l’amministra­zione precedente, guidata da Barack Obama, ha lasciato crescere.

A metà settembre, a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il segretario di Stato americano, Rex Tillerson, aveva riconosciu­to che l’Iran non era inadempien­te dal punto di vista strettamen­te tecnico. Ieri Trump ha rovesciato anche questo giudizio: «Il regime iraniano ha commesso varie violazioni dell’accordo, intimidend­o per altro gli ispettori internazio­nali».

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