Il pentimento di Jane Fonda: «Io lo sapevo ma ho taciuto»
La sensazione che fosse un segreto che tutti sapevano, è stata da subito la compagna della storiaccia che ha rivelato al mondo chi è davvero Harvey Weinstein. La serialità e la disinvoltura con cui il produttore più influente di Hollywood ha agito, molestando giovani donne per decenni, rendevano poco plausibile l’ipotesi che nessuno ne fosse a conoscenza. Infatti non era così. Ad ammetterlo, ora, Jane Fonda. L’attrice e splendida 79enne, intervistata da Bbc e Cnn, ha detto di aver scoperto un anno e mezzo fa gli abusi di Weinstein. «Avrei voluto essere stata più coraggiosa, mi vergogno», ha spiegato con franchezza, spiegando di non aver detto nulla «credo perché la cosa non mi riguardava direttamente». A parlargliene era stata Rosanna Arquette, una delle tante «donne coraggiose che hanno raccontato cosa è successo loro. Ne sono così fiera: era difficile farlo ma molto importante». L’attrice ha risposto anche a quello che è — purtroppo — il principale interrogativo che accompagna queste denunce arrivate anni dopo i fatti: «Perché non hanno parlato prima? Perché lui è potente e perché la maggior parte delle donne molestate era giovanissima. Ragazze di 20 anni vulnerabili e piene di paura». Quello che conta, ha ribadito, è che l’abbiano fatto, visto che questo su Weinstein «non è un unico, terribile, incidente. E non accade solo a Hollywood ma ovunque: negli uffici, bar, ristoranti e negozi di tutto il mondo. Le donne vengono aggredite, abusate, molestate e viste come oggetti sessuali». Se tutte si ribellassero, ha aggiunto, gli uomini come Weinstein si sentirebbero meno liberi di agire così. Lasciando poi però spazio a una conclusione amara: «Noi abbiamo un presidente, Trump, eletto dopo aver dimostrato che era un abusatore. Chissà quanti, da allora, diranno: se lo fa lui, posso farlo anche io».