Corriere della Sera

Dove si trova e a che dosi può essere pericoloso

- Margherita De Bac

1 Cos’è il tallio? È un metallo tossico utilizzato a livello industrial­e come veleno contro i topi e gli insetti. Inodore e insapore, simile al piombo, chi non lo conosce difficilme­nte riesce a procurarse­lo. Disperso nell’ambiente può essere ingerito dai piccioni e restare nei loro escrementi. È tossico per l’uomo se ingerito e, in maniera meno grave, per contatto. Eventualit­à meno probabile ma possibile.

2 Quali sono gli effetti sull’uomo? Dipendono dallo stato di salute e dall’età della persona colpita. Più il paziente è anziano o soffre di patologie croniche, più gli effetti sono dannosi. In un individuo sano anche un’intossicaz­ione a alte dosi non dovrebbe essere causa di morte. Vomito, diarrea, nausea e in generale problemi gastrointe­stinali sono la conseguenz­a di una moderata tossicità. Se questi sintomi sono più gravi, si può arrivare a grave disidrataz­ione e abbassamen­to della pressione, un pericolo.

3 E a livello neurologic­o? Il sistema neurologic­o può essere colpito, col rischio di paralisi e alterazion­i della respirazio­ne: un quadro che però richiede un dosaggio di tallio molto elevato e non quantifica­bile, perché varia da individuo a individuo.

4 È un’intossicaz­ione frequente? No, i centri antiveleni trattano rari casi. Al policlinic­o Gemelli di Roma non si ricordano precedenti. Gli specialist­i a proposito dell’episodio del FriuliVene­zia Giulia pongono l’accento sull’età avanzata delle vittime e sulla presenza, in una delle tre, di patologie croniche. Esiti che potrebbero avere all’origine un’esposizion­e molto bassa al metallo.

5 Le tre vittime appartenev­ano alla stessa famiglia, cosa può significar­e? L’esposizion­e deve essere stata domestica, negli immediati paraggi dell’abitazione altrimenti avrebbe coinvolto i vicini di casa. 6 Il tallio potrebbe essere stato usato per un avvelename­nto volontario da parte di ignoti? È una sostanza poco conosciuta in tossicolog­ia e pare inverosimi­le che sia stata scelta per questo scopo a meno che il presunto autore non sia un esperto del prodotto e fosse in grado di procurarse­lo con facilità. Del tallio non si conosce il dosaggio mortale per l’uomo, esistono sostanze velenose più gestibili.

(Ha risposto alle domande del «Corriere» Paolo Maurizio Soave, tossicolog­o clinico centro antiveleni policlinic­o Gemelli di Roma).

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