Dove si trova e a che dosi può essere pericoloso
1 Cos’è il tallio? È un metallo tossico utilizzato a livello industriale come veleno contro i topi e gli insetti. Inodore e insapore, simile al piombo, chi non lo conosce difficilmente riesce a procurarselo. Disperso nell’ambiente può essere ingerito dai piccioni e restare nei loro escrementi. È tossico per l’uomo se ingerito e, in maniera meno grave, per contatto. Eventualità meno probabile ma possibile.
2 Quali sono gli effetti sull’uomo? Dipendono dallo stato di salute e dall’età della persona colpita. Più il paziente è anziano o soffre di patologie croniche, più gli effetti sono dannosi. In un individuo sano anche un’intossicazione a alte dosi non dovrebbe essere causa di morte. Vomito, diarrea, nausea e in generale problemi gastrointestinali sono la conseguenza di una moderata tossicità. Se questi sintomi sono più gravi, si può arrivare a grave disidratazione e abbassamento della pressione, un pericolo.
3 E a livello neurologico? Il sistema neurologico può essere colpito, col rischio di paralisi e alterazioni della respirazione: un quadro che però richiede un dosaggio di tallio molto elevato e non quantificabile, perché varia da individuo a individuo.
4 È un’intossicazione frequente? No, i centri antiveleni trattano rari casi. Al policlinico Gemelli di Roma non si ricordano precedenti. Gli specialisti a proposito dell’episodio del FriuliVenezia Giulia pongono l’accento sull’età avanzata delle vittime e sulla presenza, in una delle tre, di patologie croniche. Esiti che potrebbero avere all’origine un’esposizione molto bassa al metallo.
5 Le tre vittime appartenevano alla stessa famiglia, cosa può significare? L’esposizione deve essere stata domestica, negli immediati paraggi dell’abitazione altrimenti avrebbe coinvolto i vicini di casa. 6 Il tallio potrebbe essere stato usato per un avvelenamento volontario da parte di ignoti? È una sostanza poco conosciuta in tossicologia e pare inverosimile che sia stata scelta per questo scopo a meno che il presunto autore non sia un esperto del prodotto e fosse in grado di procurarselo con facilità. Del tallio non si conosce il dosaggio mortale per l’uomo, esistono sostanze velenose più gestibili.
(Ha risposto alle domande del «Corriere» Paolo Maurizio Soave, tossicologo clinico centro antiveleni policlinico Gemelli di Roma).