Il ritorno del tacco cinque Più Audrey e meno Melania
Il segreto per evitare l’«effetto zia»: abbinare con dettagli rock
Il tacco medio è solo un affare da gattine? Non lasciamoci ingannare dal nome in codice «kitten heels», che in gergo identifica il tacco di 3 o al massimo 5 centimetri. Secondo l’autorevole piattaforma web Business Of Fashion, il tacco medio è la nuova divisa delle donne più agguerrite. «Nell’America di Trump, con le donne sotto attacco, le ragazze non ci stanno a sacrificare la comodità allo stile». L’unica cosa «a spillo» della riflessione di Chantal Fernandez è la stilettata contro Melania: «Si è mai visto qualcuno affrontare un uragano in tacco 12?», scrive riferendosi alla visita della First Lady ai texani colpiti da Harvey.
Sempre più spesso il messaggio veicolato dalla moda è «politico»: dietro alla scelta di abolire la pelliccia (Gucci) o di ritornare a un tacco comodo, c’è comunque una nuova lettura della realtà. Il ritorno delle gattine dunque non è solo la ricomparsa delle ragazze chic alla Audrey Hepburn (la madre di tutte le «kitten»). «In un momento in cui il trend “menocore” (l’arte di vestirsi come una donna anni ‘50, ndr) è all’apice della popolarità - osserva Nicolò Beretta, designer di Giannico - il tacco 5 è il vero esempio che dimostra quanto le ragazze di oggi vogliano adottare un look più serio e maturo soprattutto abbinato alla comodità. Nella mia collezione ho cercato di svecchiare quest’altezza associata spesso alle “zie” rendendolo fresco e modaiolo, adatto a tutte le età».
In piena era «menocore» non è un caso che la scarpa più desiderata sia la décolleté Dior sling-back con nastro ricamato J’adior e il tacco di 6,5 cm. Vestirsi con un tocco anni Cinquanta per The Man Repeller «non è semplicemente moda, ma un atteggiamento». L’unico concetto a rischio è la femminilità: il consiglio delle stylist per rendere il tacco 5 «be nice be cool» è abbinarlo. «Va portato con i jeans ed accessori rock - suggerisce Gloria Ripamonti, stylist di Kasia Smutniak, Luisa Ranieri e Cristiana Capotondi -. Evitiamo l’abbinamento con gonne plissé o corte, per non cadere nel tragico effetto zia».
Sullo sfondo c’è la comodità, già annunciata dalla invasione di slippers pelose e Birkenstock anche d’inverno. Giuseppe della Badia, designer di Gedebe, insiste sulla comfort zone. «Il ritorno dei tacchi medi consente di essere femminili anche quando si ha l’esigenza del comfort». Ma senza dimenticare un dettaglio grintoso. «Colorate, iper decorate e sparkling: sono loro le scarpe di quest’inverno. L’importante è che abbiano carattere».