Corriere della Sera

I piccoli hotel sul lago con il genio del territorio I proprietar­i

Casa Fantini, il Sereno, l’Albereta: così tra Orta, Como e Iseo il design contempora­neo incontra le eccellenze locali

- Silvia Nani

I padroni di casa sono anche ambasciato­ri di bellezza. «Cerchiamo di far vivere esperienze»

A cque argentee, una natura spontanea da clima mite. Piccoli borghi dai colori mai gridati, dove il tempo sembra scorrere con il ritmo lento di epoche dimenticat­e. È l’atmosfera del lago, tornata in auge grazie a piccoli hotel che uniscono, per chi vi soggiorna, la percezione di stare a casa ma sentendosi calati totalmente nel luogo. Il genius loci, che fino a oggi significav­a inserire nel progetto ispirazion­i dal territorio, oggi «esce» dalle stanze: l’hotel diventa il manifesto di un legame vero con le persone e la cultura locali, dagli artigiani alle botteghe di piccoli produttori. Gli ambienti sono solo il preludio, l’«esperienza» si completa fuori e la scoperta avviene (spesso) grazie ai proprietar­i di albergo, nati qui e, come tali, voce narrante di storie che hanno vissuto in prima persona. Padroni di casa sì, ma anche ambasciato­ri della grande bellezza del lago.

«Quasi due secoli fa si chiamava albergo del Pesce d’Oro, rilevato poi a inizio ‘900 da un tale Giulio Rizzi che lo riaprì come albergo Santa Lucia. Mio nonno mi raccontava che, tra le due guerre, l’hotel era diventato meta privilegia­ta della buona società. Poi Rizzi, all’improvviso sparì, l’albergo fu chiuso e la sorella lo adibì ad abitazione con affittacam­ere. Suo marito era il custode della nostra azienda, che è poco lontana, la mia abitazione è adiacente, per cui un paio di anni fa mi venne l’idea di acquistare casa e terreno per trasformar­li un piccolo hotel. Prolungame­nto di casa mia». Così Daniela Fantini (proprietar­ia del marchio omonimo di rubinetter­ia) rievoca la genesi di Casa Fantini-lake time, 11 camere e un giardino con vista, appena inaugurate a Pella sul lago d’Orta, nate dall’unione tra l’ex albergo Santa Lucia e un edificio contempora­neo progettato da Piero Lissoni.

La pietra tipica locale, oggetti-citazione (dai libri e stampe antiche sul tema del lago alle testate dei letti ricavate da vecchie porte di case della zona), dolci e pane di piccoli produttori della sponda sinistra: «Siamo la riva meno fortunata perché il sole tramonta presto, ma abbiamo artigiani eccelsi, una vista unica e la natura più selvaggia», dice Daniela indicando l’isola di S. Giulio e il giardino che riproduce, in piccolo, la flora spontanea locale. Parte da qui la scoperta del territorio: «Per esempio percorrend­o il sentiero che porta a Egro, tra i boschi e i panorami del lago, si può visitare una casa ottocentes­ca (quella dei miei nonni) rimasta come allora. Oppure entrare in alcune dimore nobi-

li private sull’isola di San Giulio, aperte solo per noi». Sentendosi, per un giorno, abitanti lacustri veri.

L’acqua che diventa esperienza. Per Patricia Urquiola è questo il fulcro del suo progetto per l’hotel Il Sereno, a picco sul lago di Como, nel paesino di Torno. «L’edificio si erge sull’antica darsena, arretrato in modo da lasciare a ciascuna stanza un terrazzo sull’acqua», spiega Urquiola, che ha utilizzato invece la darsena più piccola come affaccio esterno per la Spa (appena aperta). «Un luogo naturale: c’è la pietra e sedute nei toni del verde delicato, colore che ricorre dentro per evocare il paesaggio d’acqua e ritorna anche nello stucco e nei rivestimen­ti». Per una simbiosi con il lago completa, l’esperienza si estende a una barca nata a quattro mani con

un cantiere locale: «Rivisitand­o un vecchio modello anni 30, e scegliendo assieme legni, proporzion­i e interni comodi». Ovvero quello che serve per vivere il lago in lentezza.

Natura avvolgente, alberi (veri) che entrano in una stanza. È stata l’ispirazion­e delle sorelle Carmen e Valentina Moretti per la villa-hotel (di famiglia) L’Albereta, in Franciacor­ta a pochi minuti dal lago d’Iseo, dove l’antica residenza del custode è diventata oggi la Casa del Bosco, tre camere e una suite arredate con mobili in legno naturale della bottega Rivadossi. Tra cui un letto a baldacchin­o fatto con alberi veri: «Sono i «nostri» ligustri, che gli artigiani scorteccia­no, levigano e poi trattano per rimanere lisci e chiari nel tempo», spiega Valentina, autrice del progetto con il suo studio di architettu­ra Amoama. «Siamo legatissim­e, anche in famiglia, a questo legno dall’identità forte. Gli alberi e la natura sono il cuore del luogo. E ora anche di questa stanza», dice Carmen, ad della divisione alberghier­a di famiglia, osservando i tronchi-montanti con i rami contorti che arrivano fino al soffitto. Alberi e piante rigogliosi, i vitigni, gli artigiani: basta prendersi del tempo e lasciarsi andare alle esperienze. Con il lago sempre all’orizzonte.

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L’approdo La terrazza con zona relax della nuova Spa all’hotel Il Sereno, sul lago di Como, inserita nella vecchia darsena (i fotoserviz­i di Casa Fantini e Il Sereno hotel sono di Carla Mondino)
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1 La loungesalo­tto dell’hotel Il Sereno, a Torno sul lago di Como (foto sopra), arredata nei colori che richiamano la natura. L’hotel ha la facciata in vetro e lamelle in legno che ricorrono anche nella scala centrale (sotto)
2 Daniela Fantini,...
(foto Giorgio. Baroni) 2 1 La loungesalo­tto dell’hotel Il Sereno, a Torno sul lago di Como (foto sopra), arredata nei colori che richiamano la natura. L’hotel ha la facciata in vetro e lamelle in legno che ricorrono anche nella scala centrale (sotto) 2 Daniela Fantini,...
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