Come curare l’acne. Ma da grandi
Buone abitudini, trattamenti di ultima generazione e i prodotti giusti: il mix anti brufoli
’acne delle donne in carriera». Così la definiscono negli Stati Uniti. Sono i brufoli «tardivi» che compaiono anche se l’adolescenza è passata da (parecchi) anni. Un inestetismo che ritorna verso i 30 anni. Il 51% delle donne tra i 20 e i 29 anni e il 35% di quelle tra i 30 e i 39 anni presentano una pelle a tendenza acneica (studio dell’Università della California). Ma qual è la causa? «Quella principale non è soltanto lo stress — precisa la dermatologa, Gabriella Fabbrocini —. Contribuiscono gli sbalzi ormonali, l’alimentazione non curata, l’alterazione del profilo glicemico dovuto a troppi carboidrati, il cambiamento dello stile di vita e l’abuso di fumo e di alcol (senza dimenticare i problemi legati all’ovaio policistico o una patologia a carico delle ghiandole surrenali)».
Un fenomeno tendenzialmente femminile che si sviluppa sull’area perimetrale del viso: «Si tratta di un’ipersensibilità settoriale agli ormoni circolanti sulla parte laterale delle guance, sul mento e spesso sul collo», aggiunge Fabbrocini. Difatti, è stata definita anche «a collare». «Questo tipo di acne — continua — si presenta con piccole cisti dolenti sotto pelle che si arrossano e si gonfiano per un’eccessiva produzione sebacea che non viene spurgata. Se non è curata in modo adeguato può ricomparire ciclicamente, anzitutto, se si è sofferto di acne adolescenziale o ereditario, e può causare cicatrici sulla pelle, più o meno profonde». Inoltre, la «malattia» peggiora dopo l’estate, in seguito a un’esposizione solare intensa e non protetta.
Come si agisce? «La beauty routine è molto importante — raccomanda la specialista —. Scegliere prodotti per il make up, la detersione, l’idratazione e la protezione ai raggi UV senza parabeni o sostanze occlusive. La pelle deve respirare il più possibile». Si può stendere prima un siero agli acidi di frutta, come quello glicolico e dopo una crema con azione antisebo. La sera si utilizzano cosmetici con retinolo. «Funzionano le maschere peel off — aggiunge Fabbrocini — che puliscono in profondità con azione meccanica e non invasiva. Sono a base di acido salicilico e glicolico. Efficace, da fare una volta alla settimana, un peeling agli acidi salicilico e piruvico e basse concentrazioni di retinoidi». Anche gli integratori alimentari fanno la loro parte. «Preferite quelli con inositolo, la vitamina B7, sostanza essenziale per l’organismo perché aiuta ad aumentare la sensibilità verso l’insulina e a rimettere in funzione tutto l’asse del metabolismo del glucosio».
Cosa non fare? «Fumare, la nicotina ottura i pori dell’epidermide — risponde la dottoressa —, toccarsi i brufoli (c’è il rischio che si infiammino ancora di più e si infettino altre parti del viso). E dedicare un po’ di tempo a se stesse».
Gli inestetismi si vedono di più sulla pelle scura: «Le cisti sono più profonde e c’è bisogno di una terapia più forte. Chi è chiaro di carnagione è più fortunato, è meno tendente alla formazione di cicatrici». Per nascondere i brufolini si ricorre al camouflage scegliendo correttori traspiranti con una pigmentazione superiore rispetto al normale fondotinta. I colori da scegliere sono il verde e il beige per smorzare il rosso dell’infiammazione. «Tra i trattamenti più efficaci conclude Fabbrocini —, peeling profondi, laser CO2 o il needling, metodica di ultima generazione: pungere la pelle per indurre una rigenerazione spontanea delle cellule epidermiche».
Beauty routine I prodotti per make up e detersione devono essere senza parabeni o sostanze occlusive Il camouflage Per nascondere i brufoli si ricorre al camouflage con correttori traspiranti