«Le polizze anti-catastrofi? Per la casa bastano 100 euro»
Una casa su cinquanta in Italia è coperta da una polizza assicurativa contro un terremoto, un’alluvione o entrambi. Ma a correre un rischio alto o medio-alto che quei due eventi si realizzino sono ben otto abitazioni su dieci. Questione di costi? Se tutti, nessuno escluso, decidessero di assicurarsi contro le catastrofi naturali, mutualizzando il rischio, il costo individuale sarebbe di nove euro al mese.
A fare i conti è l’Ania, l’associazione delle compagnie assicurative che ieri, con il suo presidente Maria Bianca Farina, ha lanciato un appello al governo perché la strategia sui grandi rischi venga ribaltata: «L’Italia è un Paese bellissimo ma non è sicuro - ha esordito Farina -. E questo costa in termini di vittime prima di tutto, ma anche economici: in media tre miliardi l’anno sborsati dai governi ex post, tramite la decretazione d’urgenza». L’ultimo terremoto in ordine di tempo, quello che ha colpito le Regioni del Centro tra il 2016 e quest’anno, ha causato danni per 12,9 miliardi di euro ai 341 mila edifici privati coinvolti. Uno sforzo in termini economici che il 46% delle famiglie interpellate da un sondaggio Gfk per Ania ritiene, a torto, rientrare tra gli obblighi dello Stato.
«Serve un approccio non più emergenziale ma preventivo e strutturato. Noi siamo pronti a sederci a un tavolo insieme a tutti gli attori interessati per discuterne» ha detto Farina. Cui il capogruppo Dem alla Camera, Ettore Rosato, ha fornito una parziale apertura, in ogni caso rinviata l’iniziativa al prossimo esecutivo: «Il primo step è che si assicuri il mondo delle imprese perché spesso ci si dimentica che il terremoto, tra le perdite, comporta anche quella del Pil». Dal ministero dello Sviluppo economico, il direttore generale, Mario Fiorentino, ha ipotizzato che per incentivare la sottoscrizione delle polizze, che l’Ania non immagina obbligatorie, ci possano essere detrazioni fiscali. Oggi sulle polizze grava un’imposta del 22,25% sul premio versato che porta a oltre 100 euro l’esborso necessario.
«Nessuno in Italia pensi di essere totalmente al sicuro da rischi anche gravi di catastrofe naturale - ha precisato il presidente dell’Ingv (Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia) Carlo Doglioni -. Anche per questo è giusto che la polizza la accendano tutti, per mutualizzare il rischio, come si fa nella sanità».
Il ricorso generalizzato allo strumento assicurativo potrebbe sortire ulteriori effetti virtuosi, sostiene Ania: «Nell’azione di prevenzione e di ristrutturazione antisismica degli edifici, allo scopo di contenere i premi. Oppure nella velocità dei risarcimenti e nell’equità degli stessi. Per non parlare delle infiltrazioni della malavita che spesso si accompagnano ai risarcimenti pubblici».