Corriere della Sera

La Juve cerca la propria identità La Lazio un’altra gara perfetta E Allegri sfida l’ombra di Inzaghi

- Paolo Tomaselli

DAL NOSTRO INVIATO

È già tempo di esami di maturità. Per la Juventus, che secondo Massimilia­no Allegri «deve essere molto più tosta» e non lasciare più punti per strada come quelli seminati a Bergamo prima della sosta. Ma anche per la Lazio, che allo Stadium non ha mai messo in campo quel «furore agonistico e quella personalit­à» che oggi chiede Simone Inzaghi ai suoi per rievocare «anche tatticamen­te» la notte agostana di Supercoppa: per almeno un’ora la Juventus è stata a guardare le ripartenze di Luis Alberto, Milinkovic-Savic e di Immobile, autore di una doppietta. La risposta di Dybala (due gol anche per lui) sembrava aver rimesso le cose a posto per la Juve. Ma il 3-2 di Murgia è servito come prima, severa, lezione stagionale.

La materia da ripassare si chiama «fase difensiva»: «Su questo dobbiamo lavorare, perché altrimenti pensiamo troppo alla fase offensiva e invece, se cali un attimo, poi sei in balia degli eventi: non dobbiamo trovarci così». Due mesi fa il problema sembrava nascere nel mezzo, con la coppia Khedira-Pjanic travolta dagli inseriment­i degli assatanati laziali e la Juventus spezzata in due tronconi. Dopo quella partita il tedescone ha giocato solo 90’ in totale con Cagliari e Genoa e oggi potrebbe rientrare accanto a Matuidi. Sarebbe comunque la prima volta che Allegri rinuncia a una fonte di gioco come Pjanic (che rientrerà mercoledì in Champions) o Bentancur (atterrato ieri dall’Uruguay). Non a caso ieri è stato provato anche un 43-3 con l’uruguaiano in mezzo a Khedira e Matuidi, ma senza Dybala sul quale Max gigioneggi­a sfoderando il sorriso furbo delle migliori occasioni: «Ha fatto 15 giorni di vacanza in Argentina». Mandzukic che sembrava acciaccato «sta benissimo e non ditegli che sta male, se no poi si arrabbia». Higuain ha lavorato due settimane a Vinovo, «farà un grande mese e deve fare una grande stagione». A partire da oggi: «È una bellissima giornata — sottolinea il tecnico — con le prime sei del campionato che si affrontano».

E la Juve che oggi deve rincorrere il Napoli può anche approfitta­re del fattore Stadium: «Tra noi e loro c’è un pareggio di differenza, come tra l’Inter e il Napoli. Ci ho pensato, ma ho pensato anche che due anni fa dopo 10 partite eravamo a 11 punti dalla vetta. Quello sì che è rincorrere».

Il fatto che sulla panchina avversaria ci sia uno dei candidati a una sua eventuale succession­e è uno stimolo per Allegri, molto di più di quanto lui stesso faccia intendere: «Come vedrei Inzaghi alla Juve? Non lo so perché al momento ci sono io. Ma è uno dei giovani più bravi e lo sta confermand­o anche quest’anno, dimostrand­o di avere qualità tattiche, ma soprattutt­o gestionali. È uno dei più bravi e avrà una carriera importante davanti a sé». Inzaghino barattereb­be qualche compliment­o per un risultato positivo: «Servirà la partita perfetta». Riuscire a farla per due volte in due mesi non è facile.

Dybala in dubbio Paulo potrebbe riposare, il tecnico scherza: «Ha fatto 15 giorni di vacanza»

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Pronto Sami Khedira in azione, con Ciro Immobile sullo sfondo, nel match di Supercoppa vinto il 13 agosto dalla Lazio 3-2 (Reuters)
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In panchina Paulo Dybala (Canoniero)

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