Cile, crisi senza fine L’accusa dell’ex c.t. «Vidal beve troppo deve farsi curare»
È una caccia alle streghe, il Cile ora vuole un colpevole, uno o anche più. Da Vidal «che beve troppo» a Pinilla «che va alle feste», fino a Medel «che pensa solo a uscire la sera». Nel mirino sono in molti: accuse infamanti, datate fine 2015, quando il cammino verso il Mondiale iniziava già a essere in salita. E che, ascoltate oggi, a due anni di distanza e all’indomani dell’umiliante eliminazione della Roja, suonano come una premonizione. Perché a pronunciarle era stato l’allora c.t. Jorge Sampaoli, oggi alla guida dell’Argentina. Non uno qualunque. Confidenze private fra il tecnico e i cronisti, che il quotidiano Últimas Noticias è andato a risquadernare adesso che il fallimento mondiale scuote il Paese. Sebbene qualche ora dopo Sampaoli a Marca abbia corretto il tiro, «per Vidal
(foto) ho grande rispetto», le parole più dure sono proprio per lui, l’uomo simbolo della Generazione d’oro delle due Copa America consecutive. «È un caso da medici specializzati, gli piace bere e non sa controllarsi», le parole di Sampaoli del 2015. Perfino la moglie del portiere Bravo ha accusato la squadra «di pensare troppo alle feste». Voci che circolano da anni, nel caso di Vidal suffragate ormai da troppe prove: incidenti, risse, ritardi, sbronze. E già ai tempi della Juve, che infatti non ne face un dramma quando nel 2015 lo vendette al Bayern per 40 milioni (e 31 di plusvalenza).