Corriere della Sera

Sgravi per chi assume giovani

Bonus fiscale per il verde in città. L’architetto Boeri: ora i tetti si coprano di giardini Misure per 20 miliardi, agli statali 85 euro. Gentiloni: no a lacrime e sangue

- De Cesare, Salvia

Lavoro, imprese, povertà e statali. Vale 20 miliardi di euro la legge di Bilancio approvata ieri dal Consiglio dei ministri. Congelati per un altro anno, il prossimo, gli aumenti Iva previsti. Il premier Gentiloni: no a lacrime e sangue.

Lo stop all’aumento dell’Iva, che altrimenti sarebbe scattato a gennaio. E poco più, con qualche misura mirata sul lavoro per i giovani e sulla povertà ma senza tanti capitoli di cui pure si era parlato, come il veto sulle bollette a 28 giorni o gli interventi per il terremoto.

«Abbiamo una manovra snella, utile per la nostra economia», dice il premier Paolo Gentiloni, dopo il via libera al disegno di legge di Bilancio arrivato ieri mattina dal Consiglio dei ministri. «Mesi fa — afferma ancora Gentiloni — si parlava di lacrime e sangue» ma «il nostro primo obiettivo era quello di evitare aumenti dell’Iva e l’introduzio­ne di nuove tasse, gabelle e accise. Obiettivo che è stato raggiunto». Tre quarti della manovra, oltre 15 miliardi su 20, sono destinati proprio al rinvio, di un anno, per l’aumento dell’Iva. Non resta molto per gli altri interventi. Anche se per lo sconto sui contributi per la aziende che assumono giovani, l’età massima è stata portata da 29 a 35 anni e c’è un nuovo bonus fiscale per chi crea spazi verdi urbani: detrazione del 36% per terrazzi e giardini, anche condominia­li.

Confermati, con qualche modifica, sempre per le imprese, super e iper ammortamen­to. Mentre per le assunzioni nel pubblico impiego il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, sostenuto dal responsabi­le del Viminale, Marco Minniti, aveva chiesto di fare di più, trovando però le resistenze di Luca Lotti e Claudio De Vincenti. «È una manovra che porta più crescita e un consolidam­ento della finanza pubblica», aggiunge il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, definendo «linfa vitale» l’assunzione di 1.500 ricercator­i universita­ri.

Proprio sull’università era stato Mdp, il partito nato dalla scissione del Pd, a chiedere un segnale. Manca però la prima richiesta del partito, e cioè la cancellazi­one del superticke­t, il supplement­o di 10 euro che si paga in molte regioni per le visite mediche specialist­iche. «Leggeremo con attenzione il testo della manovra ma la fiducia posta sulla legge elettorale è un punto di non ritorno» dice il coordinato­re di Mdp Roberto Speranza. Ci sono attriti anche sulle pensioni.

Nella manovra non si parla dell’innalzamen­to dell’età a 67 anni che dovrebbe scattare nel 2019. Nessun impegno è stato preso dal governo nemmeno nell’incontro con i sindacati che ha preceduto la riunione a Palazzo Chigi. Anche se è ancora in ballo l’ipotesi di rinviare ogni decisione alla primavera, magari con un emendament­o alla manovra da presentare in Parlamento. «C’è preoccupaz­ione per le mancate risposte del governo sulla previdenza» dice Susanna Camusso per la Cgil. Sebbene con tono diverso, anche Annamaria Furlan (Cisl) dice di aspettarsi «risposte coerenti».

I punti aperti La spinta di Mdp per cancellare il super ticket di 10 euro sulle visite specialist­iche. Botta e risposta sulle assunzioni nel pubblico impiego

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