Corriere della Sera

Austria, cercasi coalizione. I veti del presidente

Il capo di Stato Van der Bellen contrario a un ministro degli Esteri nazionalis­ta. Il cancellier­e in pectore: vince l’Europa

- Fonte: proiezioni sul 97,7% dei seggi scrutinati Fonte: Bilder Reuters *rispetto al 2013 P. Val.

DAL NOSTRO INVIATO

Sebastian Kurz prova a rassicurar­e l’Europa. Di fronte alle guardinghe esternazio­ni di molti leader dell’Unione, prima fra tutte quella di Angela Merkel, il futuro cancellier­e dell’Austria definisce il risultato viennese «prima di tutto una chiara vittoria per l’Unione europea e per la Övp in quanto forza europeista».

Parole quasi dovute, di fronte alla sempre più concreta prospettiv­a che sia l’alleanza con l’estrema destra euroscetti­ca di Heinz-Christian Strache il più probabile sbocco della partita politica apertasi a Vienna. Stessi programmi, stessi accenti, stesse ossessioni su immigrati, rifugiati, sicurezza.

Ma non sarà un percorso semplice né necessaria­mente veloce, nonostante Kurz faccia della rapidità di manovra una delle sue cifre. L’incarico del presidente Van der Bellen arriverà entro fine settimana. In apparenza tutti dicono voler parlare con tutti. Ad alimentare un filo di suspense è anche l’assenza dei risultati definitivi che arriverann­o oggi con il conteggio dei voti per posta: potrebbero ancora mettere in discussion­e il secondo posto della Spö, con la Fpö di Strache, oggi terza con il 26%, che spera in un sorpasso sulla dirittura d’arrivo. Non cambierebb­e molto nel quadro 31,7% Övp

26,9% Spö Con diploma di maturità 28 Senza diploma di maturità 26 Sotto i 30 anni 22 Tra i 30 e i 50 anni 23 Sopra i 50 anni

Pensionati 32 35 30 30 12 9 34 7 33 4 3 30 5 11 10 8 5,1% Neos 8 2 22 42 31 5 51 4 2033 generale, ma probabilme­nte darebbe all’estrema destra un po’ più di forza nella trattativa.

Kurz non vuole ancora pronunciar­si sulle sue preferenze: «Non siamo ancora in trattative per formare il governo», ha detto ieri. Ma si parla già della possibile divisione dei ministeri in un eventuale gabinetto con Strache. Ci sarebbe un veto del presidente Van der Bellen ad avere agli Esteri un nazional-liberale, non in linea con il consenso europeista del Paese. È la carica cui ambiva Norbert Hofer, il candidato alla presidenza della Repubblica sconfitto in dicembre da Van der Bellen. Hofer potrebbe accontenta­rsi con la presidenza del Parlamento, seconda carica dello Stato. Alla Fpö potrebbero poi andare gli Interni, la Sanità, le Infrastrut­ture.

L’ipotesi di Grosse Koalition resta sullo sfondo, ma più come chip negoziale. Ieri il cancellier­e Kern, dopo un incontro con i vertici del Partito e dei gruppi parlamenta­ri Spö, ha detto che «tutte le porte restano aperte». Il dibattito interno ai socialdemo­cratici è reale, quasi lacerante. C’è una corrente governativ­a che vorrebbe a ogni costo continuare la collaboraz­ione con la Övp anche nella condizione di junior partner. Ma troppo è il veleno versato tra i due principali partiti in campagna elettorale.

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