May non rinuncia all’intesa con l’Ue E chiama Merkel
Theresa May si è lanciata in una manovra diplomatica d’emergenza per salvare i negoziati sulla Brexit: domenica ha telefonato alla cancelliera tedesca Angela Merkel, ieri mattina ha parlato con il presidente francese Emmanuel Macron e in serata è volata a Bruxelles per incontrare il capo della Commissione Ue JeanClaude Juncker e il negoziatore europeo Michel Barnier. La mossa si è resa necessaria in vista del vertice dell’Unione in programma per giovedì e venerdì: in quella sede i 27 dovranno decidere se sono stati fatti progressi sufficienti sui dossier dei cittadini europei, del conto del divorzio e del confine nordirlandese e dunque se è arrivato il momento di passare a discutere della futura relazione fra Londra e Bruxelles. Ma l’atmosfera appare negativa, con grande preoccupazione del governo britannico. Theresa May sperava di aver dato slancio alla trattativa con il discorso di Firenze a settembre, quando aveva riconosciuto la necessità di un periodo di transizione di due anni dopo l’uscita dalla Ue nel 2019 e ammesso di dover continuare a contribuire alle casse comunitarie. La posizione di Parigi e Berlino resta tuttavia rigida, probabilmente nella speranza di strappare a Londra quante più concessioni è possibile. Ma a questo punto il rischio è che le trattative si arenino e diventi più concreto lo scenario di un «no deal», ovvero di un’uscita della Gran Bretagna dalla Ue senza alcun accordo quadro che faccia da ammortizzatore. Nei giorni scorsi a Londra la discussione si è tutta concentrata su questa prospettiva, anche perché l’ala più euroscettica dei conservatori milita apertamente per il «no deal», temendo che il periodo di transizione serva soltanto a tenere la Gran Bretagna ancorata il più possibile alla Ue. Ma le conseguenze potrebbero essere catastrofiche, dagli aerei fermi a terra alle merci bloccate nei porti. Sta ora a Theresa May tentare di salvare il salvabile.