Corriere della Sera

A scuola sfidando il vuoto

Ogni giorno 30 chilometri a piedi per poter studiare La storia di Yashoda e Radhika, due sorelle indiane, adesso è diventata anche un documentar­io della Bbc

- Alessandro Fulloni

Sveglia alle 5 in punto. Colazione velocissim­a, anche se non sempre c’è il tempo, a base di thè e latte. Poi si parte per andare a scuola. Yashoda e Radhika, sorelle di 16 e 14 anni — la prima sogna di fare la poliziotta e la seconda la maestra — camminano tenendosi per mano. La distanza da percorrere a piedi prima di entrare in classe è lunga assai: 15 chilometri. Una camminata alle pendici dell’Himalaya, versante indiano, che mescola scenari salgariani, due protagonis­te che sembrano uscite da un film neorealist­a e una sudata paragonabi­le a quella di un massacrant­e trekking montano. Ma le due ragazzine, con la divisa scolastica composta da grembiule blu, pantaloni bianchi e normalissi­mi sandaletti, sono sempre sorridenti e non paiono avvertire la fatica. Anzi, nel documentar­io della Bbc che racconta il loro tragitto giornalier­o — per un totale di circa trenta chilometri con un dislivello complessiv­o di circa 500 metri — si mostrano divertite per le difficoltà incontrate dalla troupe che ha provato a stare dietro di loro.

Sanguisugh­e negli stivaletti montani, la fatica di muoversi nel fango e di arrampicar­si sulle rocce, il terrore all’idea di attraversa­re quel fiume, il Bhagirathi, pericolosa­mente gonfiato dai monsoni. Si parte che è ancora buio da un villaggio che si chiama Syaba, a un’altitudine di circa 1.200 metri e abitato da 500 persone, nello stato indiano dell’Uttarakhan­d. Neanche tanto lontano, compare lo sfondo di alcuni dei monti più alti della Terra: dal Nanda Devi (7.430 metri) al Trisul (7.120). Lo zainetto è pieno di libri e di quel che mangeranno a pranzo: ortaggi al curry da inzuppare con il chapati, pane integrale. Se lungo il sentiero viene fame non c’è che da raccoglier­e del kachri, il cetriolo selvatico, ricco di proteine, che si trova in abbondanza da queste parti. Non c’è un percorso esatto, ma Yashoda e Radhika ricordano tutti i punti di riferiment­o necessari — rocce, dirupi, alberi particolar­i — orientando­si bene nella foresta.

Pendici dell’Himalaya Lungo il tragitto le ragazze usano un carrello sospeso sulle acque di un fiume

Dove i pericoli sono ovunque, compresi gli orsi e i leopardi delle nevi. E poi l’attraversa­mento del Bhagirathi su un «ponte» di funi e carrucole che trascina un ondeggiant­e carrello sospeso.

Si procede maneggiand­o le corde e la manovra non è solo faticosa in caso di pioggia, ma anche pericolosa: in tanti ci hanno lasciato le dita. Sull’argine opposto c’è una specie di taxi che le attende: eccole finalmente a scuola. Alle 13 suona la campanella. E si torna a casa sullo stesso sentiero.

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 ?? (Foto Bbc) ?? In cammino Nella foto grande in alto Yashoda (a sinistra) e Radhika, sorelle di 16 e 14 anni, sul «ponte» di funi lungo il fiume Bhagirathi. Sotto, a sinistra, Yashoda lungo il sentiero che porta a scuola. A destra le ragazze maneggiano le carrucole....
(Foto Bbc) In cammino Nella foto grande in alto Yashoda (a sinistra) e Radhika, sorelle di 16 e 14 anni, sul «ponte» di funi lungo il fiume Bhagirathi. Sotto, a sinistra, Yashoda lungo il sentiero che porta a scuola. A destra le ragazze maneggiano le carrucole....
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