Corriere della Sera

La profezia di Calvino sulla «nuvola»

- Di Paolo Di Stefano

Siamo da tempo nell’era digitale, light, smart, soft. Tutto fa pensare alla leggerezza, piaccia o no. Era il 1985, l’anno della sua morte, quando Italo Calvino dedicò la sua prima lezione americana a tessere le lodi della «leggerezza», proiettand­ola nel futuro e soffermand­osi anche su altri «valori» in vista del nuovo millennio: rapidità, esattezza, molteplici­tà… Ma restiamo alla leggerezza. Calvino parlava di letteratur­a, alludendo anche ad altro, quando ricordava che nei secoli due vocazioni si sono contese il terreno: «L’una tende a fare del linguaggio un elemento senza peso, che aleggia come una nube, o meglio un pulviscolo sottile, (…); l’altra tende a comunicare al linguaggio il peso, lo spessore, la concretezz­a delle cose, dei corpi, delle sensazioni». Ancora oggi le due tendenze coesistono, ma indubbiame­nte, nell’immaginari­o comune la leggerezza, quasi seguendo gli auspici calviniani, ha avuto la meglio. È incredibil­e che Calvino abbia usato la metafora della nuvola, anticipand­o sul piano visivo e lessicale quel che oggi conosciamo come «cloud», cioè la smateriali­zzazione degli archivi personali (bisognereb­be dare più ascolto agli scrittori che agli analisti economici e politici!). Detto ciò, è anche vero che pur nella tendenza globale verso l’alleggerim­ento resta, nel mondo, un residuo di pesantezza dura da eliminare: basti pensare a certi lavori d’altri tempi come quello in miniera, che non è mai scomparso e che forse purtroppo mai scomparirà. Ma a sorpresa, la pesantezza è anche sulle spalle dei nativi digitali, che vengono cresciuti a pane e «lightness» mentale e morale e che invece, quasi per contrappas­so dantesco, sono costretti a tenersi sulle spalle enormi fardelli. Oltre a quelli metaforici (i debiti immani che ereditano dai padri e dalle madri), ci sono i pesi veri e propri: gli zaini, strapieni, stracarich­i di volumi da portare con sé avanti e indietro, casa-scuola-casa, tutti i giorni, zaini di 6,7,8, 10 chili, e a volte in aggiunta la cartella del disegno. Per ciascun alunno di prima media, 797 pagine la Grammatica, 795 l’Antologia, 439 la Musica con flauto, 422 la Storia, 287 la Geografia, 239 l’Inglese, 208 il Francese. Per un totale di circa 3.200 pagine. Il paradosso dei paradossi è che più si parla di ebook e di tablet, più si inzeppano gli zaini dei nostri ragazzi di tomi alla rinfusa, mentre sarebbe utile difendere il libro di carta senza renderlo insopporta­bile sin dalla tenera età.

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