Corriere della Sera

Gli abusi sulle donne e l’omertà degli uomini

Le molestie di Weinstein e il dibattito a senso unico

- di Pierluigi Battista

contro Gwyneth Paltrow, primo perché non seppe dire di no, e secondo perché ha fatto passare tanti anni. Ma la Paltrow aveva 21 anni mentre il suo fidanzato Brad Pitt era già una star del cinema protetta dalla fama. Perché nemmeno una parola su Brad Pitt? Il quale risulta aver avuto un colloquio tempestoso con Weinstein ma poi basta. Silenzio da parte sua, e ora silenzio da parte dei media. Omertà, prima e dopo. Viltà. E (nostra) disinvoltu­ra, ancora una volta, nel colpire un bersaglio comodo. Tutti sapevano, ma tutti vuol dire proprio tutti. Invece le accuse piovono su Meryl Streep che fa finta di essersene accorta solo ora. Ma non su Matt Damon, il quale avrebbe sì avuto anche lui in privato, molto in privato, una discussion­e con Weinstein che aveva molestato sua moglie ma poi ha minimizzat­o, giustifica­to il grande «predatore», anche a non voler dar retta alle accuse di una giornalist­a del New York Times, che ha appena denunciato le pressioni esercitate (ma smentite dagli interessat­i) insieme a Russell Crowe per insabbiare un’inchiesta del giornale sulle malefatte sessuali del gigantesco e potentissi­mo produttore.

In Italia il regista Giovanni Veronesi ha avuto il coraggio, assente in tanti noi maschi, di non disegnarsi autocompia­ciuto come un uomo integerrim­o, ammettendo di aver saputo già al tempo del trattament­o umiliante subìto da Asia Argento. Quanti sono in grado di pronunciar­e la stessa verità, anziché mettersi da parte, partecipar­e al tiro al bersaglio più comodo e corrivo? Perché non hanno parlato in tutti questi anni? E soprattutt­o: perché nessun uomo viene messo sul banco degli imputati per aver taciuto sinora? Tenere tutto in silenzio, girarsi dall’altra parte, accettare tacitament­e, anche tacendo sugli affetti più cari, sugli amori violati, sulla dignità calpestata di chi ti è più vicino, non è anche questa una forma di scorciatoi­a per il successo, la stessa che avrebbero imboccato, stando alle accuse di oggi, le donne che sottostaro­no ai ricatti sessuali di Weinstein?

Ecco perché il modo distorto con cui oggi si affrontano questi temi mette in evidenza un vizio culturale che ancora una volta considera «naturale» l’atteggiame­nto degli uomini, e sottoposto a censura solo quelle delle donne. Non gli uomini predatori, beninteso, ma gli uomini paurosi, nessuno escluso, compreso chi scrive. Quando diranno, tra vent’anni: tutti sapevano. Ma non dissero nulla, salvo prendersel­a con chi, certo tardivamen­te, certo perché adesso è più facile, ha deciso di rompere l’omertà. Se la sono cavata adesso, gli uomini paurosi. Se la caveranno ancora.

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 ??  ?? Vittima Asia Argento, 42 anni, figlia del regista horror Dario, al festival di Cannes del 2013. Anche l’attrice italiana ha denunciato al settimanal­e New Yorker di essere stata molestata dal produttore Harvey Weinstein
Vittima Asia Argento, 42 anni, figlia del regista horror Dario, al festival di Cannes del 2013. Anche l’attrice italiana ha denunciato al settimanal­e New Yorker di essere stata molestata dal produttore Harvey Weinstein

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