Corriere della Sera

Lo studioso dei sentieri «Io a piedi per l’Europa con mia moglie e il cane»

Il viaggio da Viterbo a Bruxelles in cinque mesi e mezzo La guida ambientale ha raccolto suoni, appelli e nuove vie

- di Riccardo Bruno

Le marmotte sulle Alpi, la pioggia tra i boschi nella valle austriaca del Leutasch, l’accoglienz­a della tedesca Brigitte, o l’appello da Limana, nel Bellunese, su quanto sia difficile vivere in montagna. La strada per Bruxelles è lunga ma piena di sorprese se parti da Chia, un piccolo borgo sopra il Tevere, e scegli di arrivare nel cuore dell’Unione europea a piedi.

Marco Saverio Loperfido, 41 anni, la moglie Marina Vincenti, 39, e Bricco, il loro cane meticcio trovato due anni fa, sono partiti il primo maggio da casa, in provincia di Viterbo. Hanno raggiunto il traguardo questa settimana, dopo cinque mesi e mezzo e 2.350 chilometri. Una sfida, certo, ma anche e soprattutt­o un progetto sociale e culturale.

«Il nostro scopo era prima di tutto realizzare una mappatura dei sentieri, scoprire nuove vie francigene da percorrere a piedi. Ma anche raccoglier­e i suoni e le idee delle associazio­ni e delle persone che abbiamo incontrato» spiega Marco, ricercator­e di sociologia a RomaTre, guida Aigae (l’Associazio­ne italiana guide ambientali escursioni­stiche) e fondatore di Ammappalit­alia.it, miniera online di percorsi e non solo. Marina è invece una fotografa, insieme hanno scritto un diario fatto di parole, immagini e voci che hanno consegnato ai vertici del Parlamento europeo, concludend­o un pellegrina­ggio laico, un «gran tour» dal sapore antico utile per ripensare il futuro.

«La strada è una metafora, e il nostro è stato un viaggio catartico — dicono Marco e Marina —. Per esempio, quando si cammina nelle Ardenne, in mezzo alla loro bellezza martoriata da secoli di guerre, si comprende quanto è stata lunga la via per raggiunger­e la pace. La moneta unica non basta, per sentirsi veramente europei bisognereb­be percorrere a piedi luoghi come questi».

Anche in tempi dove conta soltanto la meta e raggiunger­la il più velocement­e possibile, Marco, Marina e Bricco sono riusciti a scovare nuovi itinerari. «Come quella che abbiamo chiamato la via dei poeti, dalla Torre di Chia, l’ultimo rifugio di Pier Paolo Pasolini, fino a Sant’Arcangelo di Romagna di Tonino Guerra, passando per il Monte Cerignone ove si ritirava Umberto Eco. Oppure la via delle istituzion­i, si può andare da Strasburgo a Bruxelles seguendo percorsi secondari». Nonostante la modernità, c’è ancora terreno per chi ha gambe e volontà. «Non è stato facile — ammette Marco —. Abbiamo dovuto fare un lavoro di cucitura, un pezzo di sterrato, un sentiero di montagna, un tratto usato dagli agricoltor­i, a volte siamo stati costretti a percorrere qualche provincial­e...».

Luoghi minori, lontani dai flussi turistici, volti, storie e anche voci. «Abbiamo raccolto più di 300 file audio. I suoni della natura, le interviste, i dialetti, le leggere sfumature tra una valle e l’altra, come la parlata di Sauris che non è né tedesco né italiano, o l’alsaziano a metà tra Francia e Germania».

Registrazi­oni, promettono Marco e Marina, che diventeran­no presto nuovi progetti, come installazi­oni e testimonia­nze della varietà dei territori. Intanto sono diventate una sintesi di cinque minuti, curata dell’artista Alfonso Prota, che hanno fatto sentire a una delegazion­e di parlamenta­ri europei. Ai quali hanno anche consegnato le loro «lettere in cammino», i mille suggerimen­ti raccolti lungo la strada, come facevano i «missi dominici» che sondavano l’impero di Carlo Magno. A partire dalla proposta di legge sulla figura europea delle guide ambientali elaborata dall’Aigae, incassando una promessa che loro stessi porteranno alla convention dell’associazio­ne a fine mese in Abruzzo. E ancora, i progetti per un’agricoltur­a contadina chiesti dal movimento Woof Italia, oppure l’ultimo libro sul Vajont, scritto da Giuseppe Vazza, sopravviss­uto alla tragedia, e persino un sacchetto di sale dolce di Cervia. Un bagaglio ricchissim­o, quanto i 170 giorni di cammino di Marco, Marina (e Bricco).

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A Venezia La guida Aigae Marco Saverio Loperfido con la moglie Marina Vincenti e il cane Bricco
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