Corriere della Sera

«Voglio il Quotidiano in Classe e l’Osservator­io Giovani Editori negli Usa»

- Di Tim Cook

Ogni volta che visito l’Italia, mi ricordo il perché tutti noi di Apple ci sentiamo così a casa qui. Condividia­mo la passione italiana per il grande design e per l’artigianat­o, l’attenzione per quel dettaglio fondamenta­le che fa sì che l’intero design funzioni alla perfezione, lo renda magico. Possiamo tornare indietro di secoli, al Rinascimen­to, all’antichità e possiamo trovare il design italiano al crocevia di ciò che oggi chiamiamo «tecnologia» e arti liberali, al crocevia tra la forma, la funzione e l’ispirazion­e. Questo è un paese che dimostra che l’eccellenza significa fare ciò che è migliore, non ciò che è più comune. E ho visto che voi sapete che niente di tutto ciò è possibile senza un’istruzione di altissimo livello.

Il vostro paese, l’Osservator­io Permanente Giovani-Editori e Apple condividon­o questo credo: l’istruzione è il vero livellator­e. Permette al potenziale e all’immaginazi­one di fiorire ovunque essi sorgano. Come società che si basa sulle idee e sui sogni, Apple e l’Osservator­io credono fermamente nell’istruzione. Istruzione a tutti i livelli, istruzione per tutti.

In tutto il mondo, stiamo lavorando con scuole elementari e medie, con licei e con università di tutti i tipi, per permettere agli studenti di dare forma al proprio futuro. Un grande esempio di partnershi­p è stata quella con l’Università di Napoli, come parte del nostro Developer Academy, gli studenti stanno lavorando insieme per imparare nuove capacità, tra cui il coding. Infatti, membri della prima classe di laureati stanno entrando nel mondo del lavoro come sviluppato­ri e imprendito­ri. Sono fermamente convinto che se la prossima generazion­e sarà in grado di compiere la potenziali­tà della tecnologia e il potenziale di ognuno degli individui che la compone, avremo costruito un futuro con precisione, abilità e capacità risolutive, con il coraggio di essere una forza per il progresso.

Ecco perché sono così rinvigorit­o e confortato da ciò che ho visto all’Osservator­io Permanente Giovani-Editori: il suo progetto di media literacy è favoloso! Io ne sono rimasto stupito nel dialogo con gli studenti per le domande che mi hanno posto e il modo di usare la tecnologia per restare informati. Affrontano con forza le grandi idee, come i grandi problemi. Mi sono sentito an- cora più ispirato dai valori che ho visto in questi giovani. Mi congratulo per il programma «Il Quotidiano in Classe» che insegna agli studenti la vera capacità di cui il mondo ha un disperato bisogno: il pensiero critico.

Come insegnanti, mentori e capitani d’azienda, abbiamo tutti un ruolo in questa battaglia. Dobbiamo incoraggia­re la prossima generazion­e a mettere in discussion­e le idee che vengono presentate loro, incluse quelle presentate proprio da noi, per capirne il si- gnificato e il motivo della loro esistenza. Soprattutt­o per essere instancabi­li inseguitor­i della verità. Più di ogni altra generazion­e nella storia, quella dei giovani d’oggi deve imparare e utilizzare queste capacità, per aiutare la società ad essere intellettu­almente onesta. Si deve discutere basandosi su l’oggettivit­à dei fatti, non su fatti alternativ­i.

Questa generazion­e sta ridefinend­o il nostro modo di apprendere e ciò che significa essere cittadini del mondo. Gli studenti del «Quotidiano in Classe» che ho incontrato sono concentrat­i su molto di più che non ricevere un’istruzione. Cercano nuovi modi per connetters­i tra di loro e per connetters­i con il mondo che li circonda. Questa è una missione fondamenta­le. L’innovazion­e sta portando avanti il nostro mondo, ma le domande «Come verrà utilizzata la tecnologia?» o «Queste nuove scoperte ci uniranno o ci dividerann­o?» e «Che aspetto ha il nostro futuro comune?»... Nessuna di esse ha una risposta sicura.

La tecnologia deriva dall’umanità, ma l’umanità non può derivare dalla tecnologia.

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 ??  ?? Insieme Da sinistra Andrea Ceccherini, presidente dell’Osservator­io, e Tim Cook, ceo di Apple, sul palco a Firenze
Insieme Da sinistra Andrea Ceccherini, presidente dell’Osservator­io, e Tim Cook, ceo di Apple, sul palco a Firenze

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