LA CAMBIA CON NOI MA ATTENTI A NON ESAGERARE
LINGUA
Siamo in piena stagione da inquinamento e si pensa che uno dei rimedi sia l’auto elettrica. Prima, però, bisognerà risolvere questi problemi. 1) Da quali fonti produrremo l’energia elettrica? 2) La vita delle batterie non è eterna e dovremo smaltire milioni di batterie. Come e dove non si sa. 3) Se lo Stato resterà senza l’accise sui carburanti fossili, aumenterà il prezzo dell’energia elettrica. Allora l’auto elettrica non sarà più conveniente. 4) Cambiare il tipo di carburante di miliardi di auto non è certo uno scherzo finanziario. Il passaggio ci sarà comunque, ma diluito nel tempo, in non meno di 30-40 anni. Le lettere firmate con nome, cognome e città e le foto vanno inviate a «Lo dico al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano Fax: 02-62827579
lettere@corriere.it letterealdocazzullo @corriere.it
Aldo Cazzullo - «Lo dico al Corriere» «Lo dico al Corriere» @corriere
Caro direttore,
negli Usa il 24 settembre si celebra la Giornata nazionale della punteggiatura, con lo scopo di promuoverne l’uso corretto. Non sarebbe male introdurla anche in Italia, considerato che abbiamo inventato il punto e virgola. Oggi la scarsa considerazione dell’uso corretto della interpunzione deriva forse dal cattivo insegnamento impartito dalla scuola secondo cui la punteggiatura dovrebbe rappresentare le pause del discorso parlato e non i legami tra le parti di un testo. Se così fosse, per tirare il fiato sarebbero sufficienti due segni: il punto, per la pausa forte e la virgola, per quella debole. Anche Gadda ne rimproverava l’uso improprio: «Una vaga disseminazione di virgole e punti e virgola, buttati a caso, qua e là, dove vanno vanno, come capperi nella salsa tartara». Nella telematica l’uso del punto e virgola è vivamente sconsigliato, basti fare mente locale al T9 del cellulare: sarà trovato solo dopo aver passato in rassegna una sfilza di segni. D’altronde nell’epoca dell’estremismo interpuntorio e della punteggiatura espressiva, come avrebbe potuto avere successo?
Monfalcone
Gentile signor Luglio,
Gli Stati Uniti sono la patria della Giornata della punteggiatura e delle gare di pronuncia delle lettere che compongono una parola ma anche di tutte le novità e bizzarrie della comunicazione
Le lettere a Luciano Fontana vanno inviate a questo indirizzo di posta elettronica: scrivialdirettore@corriere.it su smartphone. La lingua di un Paese è un corpo vivo che si evolve nel tempo, i dizionari vengono via via aggiornati con le nuove parole diventate di uso comune. Qualcuno potrebbe dunque dirci che non vale la pena prendersela troppo con chi usa a sproposito punti, punti e virgola, due punti e virgole. Oppure usa l’uno al posto dell’altro. In realtà, senza essere troppo passatisti, studiarli bene a scuola e utilizzarli bene nella scrittura è indispensabile. Restituisce al testo il suo giusto senso, la sua scansione e le sue interruzioni. E ci permette di non indulgere troppo alle mode del momento che ci portano a comunicare nei messaggi digitali con testi incomprensibili con tanti «Ke», emoticon o il maledetto «sto arrivando» suggeritoci in continuazione dal T9.