Corriere della Sera

Allarme rosso

Il Milan resta ancora senza vittoria L’espulsione di Bonucci dopo 25’ complica la vita ai rossoneri Lo 0-0 col Genoa non aiuta Montella

- Arianna Ravelli

Come si dice in questi casi, potrebbe andare peggio, potrebbe piovere. Il che avrebbe reso il solito vertice del sigaro ancora più scomodo: Vincenzo Montella, Massimilia­no Mirabelli e l’ad Marco Fassone si sono ritrovati sul campo ad analizzare i perché dell’ennesima delusione.

Il Milan cercava la svolta contro il Genoa, non ha giocato una delle sue peggiori partite (tutt’altro), ma non è andato oltre lo 0-0, finendo solo per aggiornare l’inventario della crisi. Questa annata storta, segnata da tre sconfitte consecutiv­e, acuita dal pareggio scialbo in Europa contro l’Aek, ha trovato la sua scena simbolo: ci ricor- deremo a lungo il rosso sventolato in faccia a Bonucci, non solo perché è arrivato guardando tutti la tv, ma perché quella gomitata scomposta è la sintesi del momento pessimo del capitano (delle sue incertezze e delle sue ansie), che a sua volta è la sintesi del momento della squadra. Più che sorpreso per il rosso (anche), Bonucci sembra sorpreso dalla situazione in cui si è ritrovato.

Riepiloghi­amo quella generale: il Milan non vince da un mese, non è riuscito a segnare in tre delle ultime quattro di campionato, mercoledì sera andrà a Verona ad affrontare il Chievo con due punti in meno (13 contro 15, a -12 dal Napoli), mentre l’anno scorso di questi tempi era terzo a 19. Una situazione che rende oggettivam­ente debole Montella, anche se nulla accadrà nelle prossime ore; è possibile che la prova contro la Juve sabato sera costituisc­a un primo, importante, step di valutazion­e. Se appena il campo darà qualche conforto, si proseguirà. Le soluzioni alternativ­e, dalla più semplice partite senza vittorie per il Milan fra campionato ed Europa. Rossoneri senza gol in 3 degli ultimi 4 match di campionato: almeno una rete segnata in tutti i precedenti 21 — la promozione di Rino Gattuso —, a quella rilanciata ieri di Paulo Sousa, che nel frattempo ha rescisso il contratto con Fox tv, non trovano riscontri. L’allenatore, però, sa cosa si gioca e se la prende con l’uso della Var: «Io sono favorevole, siamo tutti più sereni, però non capisco alcune cose. Se si decide in base al campo Bonucci non va espulso. Se decidiamo secondo quello che si vede in tv, allora c’è un rigore per noi (Rosi su Bonaventur­a, ndr). Io mi gioco la carriera su questi episodi».

Quella al Milan non sarà giudicata da un episodio. A suo favore c’è l’impegno della squadra. La partita — giocata con il

Montella Io sono favorevole alla Var, ma certe cose vanno capite meglio Se si giudica sul campo, quella di Bonucci non è espulsione, se è un calcio televisivo allora c’è un rigore per noi Io mi gioco la carriera su questi episodi Scelte In campo tutti i giocatori di qualità, poi in 10 esce Calhanoglu e si torna alla difesa a 4

coraggio che voleva Montella, con una certa anima, in 10 uomini per 70’, qualche buona azione — non ha mostrato un gruppo che ha mollato l’allenatore e questo nella scelta della società è decisivo. «Ho avuto delle risposte dalla squadra, non sono un visionario» insiste il tecnico.

Con il Genoa, Montella aveva mandato in campo tutta la qualità che ha: 3-4-2-1, Suso e Calhanoglu dietro Kalinic, con Bonaventur­a e Borini esterni nella linea a quattro, Rodriguez nella difesa a tre. Un piano molto offensivo, che ha prodotto cinque tiri nello specchio nel primo tempo (solo contro il Crotone erano stati di più), un colpo di testa di Calhanoglu, un tiraccio di Biglia, un altro tiro di Borini. La gomitata cambia la partita: Montella manda in campo Romagnoli per Calhanoglu, la difesa passa a quattro con Borini terzino destro. Anche in 10, è sempre il Milan a fare la partita perché il Genoa, con gli ex Taarabt e Bertolacci, dalla classifica ancora traballant­e, non prende nessun rischio: solo nel finale di primo tempo, si rende pericoloso con un suggerimen­to di Rosi per Galabinov che non ci arriva e poi con Rigoni di testa. Anche nella ripresa il Milan continua a premere, soprattutt­o dalle parti di Suso e Borini: il primo rispostato a destra è tornato ai suoi livelli migliori, il secondo è infaticabi­le, ma l’occasione più netta arriva a Kalinic che non stoppa la palla. Lapadula nel finale fa solo immaginare il gol dell’ex, perché Zapata recupera. Alla fine, ripensando­ci, piove pure: piovono fischi. Forse no, non potrebbe andare peggio.

Appuntamen­ti La squadra è con l’allenatore, ma ora decisive le gare con Chievo e Juve (sabato)

 ?? (Getty Images) ?? La scena madre È il 25’ del primo tempo, l’arbitro Giacomelli estrae il cartellino rosso ai danni di Leonardo Bonucci dopo aver consultato la Var: il Milan ha quindi dovuto giocare oltre un’ora in dieci contro undici. Per l’ex juventino è la terza...
(Getty Images) La scena madre È il 25’ del primo tempo, l’arbitro Giacomelli estrae il cartellino rosso ai danni di Leonardo Bonucci dopo aver consultato la Var: il Milan ha quindi dovuto giocare oltre un’ora in dieci contro undici. Per l’ex juventino è la terza...
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