Il solito Immobile tiene in alto la Lazio
L’attaccante abbatte il Cagliari nel primo tempo
Basta una Lazio che trotterella, trascinata da un Immobile che invece continua a correre come un assatanato, per travolgere il nuovo Cagliari di Diego Lopez. Del resto la distanza di valori è enorme e, se questa non bastasse, a scavare un solco tra le due squadre è la differente autostima: il gruppo di Inzaghi ha ormai l’atteggiamento sicuro, autoritario e quasi strafottente della grande squadra; i sardi sono intimoriti e incerti in ogni giocata, anche per via della classifica. Se a tutto ciò si aggiunge un portierino inesperto e leggero come il 19 enne Crosta, che il Cagliari deve schierare per l’infortunio di Cragno e gli acciacchi di Rafael, ben si comprende come non serva la Lazio migliore per stravincere la partita. Curioso, semmai, che tra campo e panchina Lopez ne abbia addirittura quattro, di portieri, compresi un paio di minorenni.
Eppure per tutto il primo tempo il risultato rimane in bilico, benché Immobile sblocchi subito il punteggio (rigore che lo stesso centravanti si procura facendosi abbattere dall’ingenuo Crosta). Ma il gol distrae un po’ la Lazio, che forse pensa di poter passeggiare. Così il Cagliari prova a rendersi pericoloso sfruttando la velocità e i piedi buoni che ha là davanti, finché al 20’ non (Getty Images)
arriva il pareggio di Farias: Pairetto però consulta la Var e annulla per fuorigioco. I sardi finiscono qui, perché la Lazio capisce che sta rischiando di riaprire una partita di cui è padrona: riprende il controllo di se stessa e della manovra, raddoppia (ancora Immobile) a fine primo tempo, chiude i giochi (Bastos) a inizio ripresa.
Il resto per la Lazio è una passerella trionfale, come si conviene a una squadra con numeri impressionanti: Inzaghi rimane senza apparente fatica nel gruppo delle prime, si porta a -3 dalla vetta, ha un attacco che segna quasi quanto quelli di Napoli e Juve. E Immobile, fresco di rinnovo di contratto fino al 2022, è il dominatore della stagione tra i goleador: in campionato vola a quota 13 e in stagione è arrivato a 17 (Nazionale esclusa). Semmai stupisce che una squadra così brillante non riesca a portare il popolo laziale all’Olimpico, anche ieri quasi deserto: l’unico settore gremito è la curva Sud, dove sono stati dirottati gli abbonati della Nord chiusa per razzismo. Se Lotito non si fosse inventato questo escamotage, la terza squadra della classifica avrebbe festeggiato con pochi, pochissimi intimi.