Corriere della Sera

«La vita è più lunga» In pensione a 67 anni

L’Istat: sale l’aspettativ­a di vita, scatta l’automatism­o della riforma. Camusso (Cgil): una follia da fermare L’attesa per la Consulta sul blocco delle perequazio­ni. L’Inps denuncia: i baby assegni costati 150 miliardi

- di Enrico Marro

Dal 2019 si andrà in pensione a 67 anni. L’Istat: sale l’aspettativ­a di vita. Quindi scatta l’automatism­o della riforma. Susanna Camusso (Cgil): è una follia da fermare.

Si vive più a lungo e quindi si andrà in pensione più tardi, secondo quanto prevede la legge. Ieri l’Istat ha certificat­o che nel 2015 la speranza di vita a 65 anni è aumentata di 5 mesi rispetto al 2013. Sulla base delle norme introdotte dal governo Berlusconi e poi corrette dall’esecutivo Monti, significa che quando ci sarà il prossimo aumento automatico delle età pensionabi­li alla speranza di vita, cioè dal primo gennaio 2019, queste dovranno salire di 5 mesi. L’età per la pensione di vecchiaia, che oggi è di 66 anni e 7 mesi, arriverà quindi a 67 anni mentre gli anni di contributi necessari per la pensione anticipata, che oggi sono 42 e 10 mesi, saliranno a 43 anni e 3 mesi.

La legge prevede che, dopo la rilevazion­e Istat, il governo disponga l’adeguament­o almeno un anno prima che esso entri in vigore, cioè entro il prossimo 31 dicembre. Di fronte all’opposizion­e del sindacato e di uno schieramen­to trasversal­e in Parlamento, il governo finora ha resistito, dicendo che verrà applicata la legge, perché altrimenti aumentereb­be di molto la spesa.

Invece, per la segretaria della Cgil, Susanna Camusso, bisogna «fermare la follia di questo automatism­o perverso». «Il meccanismo va rivisto: chiediamo al governo di rimandare la decisione al giugno 2018», dice il presidente della commission­e Lavoro della Camera, Cesare Damiano (Pd). «Gradualità» chiede anche Maurizio Sacconi (Epi), che presiede la stessa commission­e al Senato. Il Movimento 5 Stelle parla di «mostruosit­à» e incalza il Parlamento affinché discuta «al più presto» la risoluzion­e con la quale i grillini propongono il blocco dell’adeguament­o. Un invito a riconsider­are il meccanismo di aumento viene anche dal sindacato dei medici Cimo-Cida, che osserva come i dati sulla mortalità dell’Istat mostrino un’Italia a due velocità, con forti squilibri, dove le donne del Trentino sono le più longeve (86,1 anni) vivendo 2,7 anni in media in più di quelle meno longeve, in Campania.

Sempre ieri, la Corte costituzio­nale ha ascoltato le parti nel giudizio sul cosiddetto bonus Poletti, la parziale restituzio­ne della mancata perequazio­ne disposta dal governo Monti e bocciata dalla Consulta nel 2015. L’avvocato dell’Inps ha ammonito sui rischi di una bocciatura anche del bonus Poletti: la spesa aggiuntiva potrebbe toccare i 30 miliardi, mettendo a rischio i conti già minati in passato. E qui l’avvocato ha ricordato le baby pensioni, costate ben 150 miliardi fino al 2012. Oggi la decisione.

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