Una rettrice nella squadra di Milano: io come tecnica
Per il sogno autonomista «c’è bisogno di persone competenti, capaci e con una visione». E così un sondaggio Roberto Maroni l’aveva già fatto prima della domenica referendaria. Poi, con in tasca il voto di tre milioni di lombardi, lunedì il governatore è tornato alla carica. «Non me l’aspettavo», ammette Cristina Messa, rettrice dell’Università di Milano Bicocca, uno dei primi nomi della società civile coinvolti nella squadra che accompagnerà Maroni a Roma per trattare con il governo. Con lei ci saranno anche il primo presidente
regionale, Piero Bassetti, e l’imprenditore Gian Domenico Auricchio, presidente di Unioncamere. «Mi ha chiesto di far parte di un tavolo di lavoro istituzionale composto da esperti che studi proposte sulle nuove competenze compatibili con la Costituzione», spiega la rettrice dell’ateneo nato da una costola della Statale. «Mi aspetto di elaborare una serie di modelli di autonomia, trasferibili anche ad altre regioni, che si adattino alle tante diversità dei territori, in modo da riuscire a impiegare le risorse, non solo in termini economici, nel modo più adatto». Con un occhio di riguardo per la ricerca e un campo da gioco ben preciso: «Nel momento in cui la parte tecnica si esaurirà, farò un passo indietro».