Corriere della Sera

«Lo statuto speciale? Non ne sapevo nulla La Lega resta nazionale»

Salvini: lecito che Zaia chieda, rispondere è cortesia

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Segretario, dica la verità: lo sapeva?

«Ma che cosa?».

Che il presidente Luca Zaia avrebbe chiesto per il Veneto anche lo statuto speciale.

«No, non lo sapevo. Ma farlo è nel suo pieno diritto». Matteo Salvini dopo il successo del referendum per le autonomie si trova in un crocevia delicato. Il quotidiano spagnolo El País titola così: «Lega Nord, dalla secessione da operetta all’ibrido nazional-autonomist­a». Da noi, c’è chi sintetizza in «nordisti al Nord, sovranisti in Italia».

La scelta di Zaia non segnala qualche contraddiz­ione dentro alla Lega?

«Ma no. Chiedere è lecito, rispondere è cortesia. Luca Zaia parla a nome della maggioranz­a dei veneti, e soprattutt­o una trattativa si fa chiedendo, non andando in ginocchio».

Però il governo non ha apprezzato. Per ora a Roma sono stati invitati soltanto Maroni e Bonaccini.

«È normale che il Veneto acceleri, da loro il referendum è stato appoggiato dal 60% delle persone. Il voto è stato fondamenta­le per far capire che la gente vuole il cambiament­o».

Lo stesso Maroni ha detto che la scelta di Zaia costringer­à Lombardia e Veneto a procedere divise.

«Ma Lombardia e Veneto sono due realtà diverse. Non è privo di senso che procedano in modi diversi».

Il puntare molto sul «tenersi i soldi» non contrasta con la Lega nazionale?

«Sui soldi si apre una trattativa. È una richiesta assolutame­nte sensata, quasi banale. Il referendum è una cosa bella che stiamo facendo anche per le regioni del Sud».

Insomma, la sensazione che la Lega sia tornata nordista è priva di fondamento?

«Al gruppo della Lega stanno aderendo in queste ore parlamenta­ri sia pugliesi che siciliani. Perché hanno capito che cosa sta succedendo. E cioé, sta nascendo una riforma del Paese che parte dal basso, stiamo facendo quello che Renzi ha provato a fare passando sulla testa dei cittadini. Ha cominciato il Veneto, ma gli stessi diritti potranno esercitarl­i i pugliesi, i laziali, gli abruzzesi...».

Dalla secessione ho portato il partito su una strada diversa Tutti hanno capito che è l’unica possibile

Però, è vero che il leader a cui il referendum rischia di creare più problemi, dentro e fuori al partito, è proprio lei. O no?

«Ma certo, come no. Se uno sta a quello che legge sui giornali, certo. Se prende El País, come no... Io mi diverto da matti a leggere certe analisi,

Sarò a Strasburgo e poi in Sicilia Difficile che riesca a incontrare Berlusconi nei prossimi giorni

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