Scontro su Bankitalia, verso la riconferma di Visco Venerdì arriva la nomina
Pignatone: le nostre indagini ben oltre i rilievi di Palazzo Koch
Quirinale, Palazzo Chigi e Palazzo Koch non vedono l’ora di voltar pagina. Una nomina che sembrava cosa fatta fino a una settimana fa, si è trasformata, dopo la mozione del Pd che implicitamente sfiducia il governatore uscente, in un Vietnam che ha tolto il sonno al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio e allo stesso Ignazio Visco. Ma ora, finalmente, si vede il traguardo. Venerdì il Consiglio dei ministri dovrebbe ratificare la proposta del premier, Paolo Gentiloni, sul nome da proporre al capo dello Stato per la carica di governatore della Banca d’Italia per i prossimi sei anni. E questo nome, salvo sorprese, sarà quello dello stesso Visco, il cui mandato scade il 31 ottobre.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, formalizzerà quindi la nomina, come prevede la legge. Legge che richiede anche un parere consultivo del Consiglio superiore della Banca d’Italia al governo, prima del Consiglio dei ministri. Per questo tra oggi e domani Gentiloni, dopo un’ultima consultazione con Mattarella (i due sono stati in stretto contatto in questa settimana di passione), manderà una lettera al consigliere anziano del Consiglio superiore di Bankitalia col nome del designato. Il Consiglio, formato da 13 membri nominati nelle Assemblee dei partecipanti presso le sedi territoriali della banca centrale, si riunirà per il parere e venerdì, appunto, la complessa procedura dovrebbe concludersi. Sul nome, però, Gentiloni e Mattarella stringeranno già tra oggi e domani, giorni che vedranno Visco non a Roma ma a Francoforte per una importante riunione della Banca centrale europea guidata da Mario Draghi, suo predecessore in Bankitalia e sostenitore della conferma del governatore uscente.
Ma contro questo finale di partita ci sono ancora attori in campo. Il principale è il segretario del Pd, Matteo Renzi, che nonostante assicuri sostegno a Gentiloni qualunque sarà il nome scelto, non rinuncia a Ignazio Visco, dal 2011 governatore della Banca d’Italia tenere il punto sul fatto che il partito abbia tutto il diritto di criticare il governatore. Cosa che il Pd continuerà a fare, anche in caso di conferma di Visco. Innanzitutto incalzando la commissione d’inchiesta parlamentare affinché faccia luce sulle eventuali responsabilità di Bankitalia nelle crisi bancarie. Ieri è stato ascoltato il procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone, che ha sottolineato tra l’altro come le indagini in corso vadano ben oltre i rilievi della banca centrale. Renzi poi non rinuncerà, in campagna elettorale, a schierarsi «dalla parte dei risparmiatori», come ama ripetere. Insomma, una linea di logoramento del Visco bis che Mattarella e Gentiloni certo non gradirebbero. Per evitare questo scenario la soluzione sarebbe la nomina del numero due della banca, Salvatore Rossi, in effetti l’altro nome in campo. Ma l’impressione è che la mossa di Renzi per ottenere la testa di Visco sia stata tardiva e maldestra. anni La durata della carica di governatore della Banca d’Italia, rinnovabile per un secondo mandato