Molestie all’ex Commissaria Margot Wallström: «Barroso? Sapeva tutto»
Dopo aver subito le molestie di quel tipo, lei aveva lasciato il tavolo della cena, una cena importante al vertice delle istituzioni europee. E poi ne aveva parlato a Barroso: «Barroso pensò che la cosa fosse totalmente inaccettabile. Ma non so se disse qualcosa alla persona. Io ero totalmente sconvolta da quello che era successo».
«Lei» era ed è Margot Wallström , oggi ministro degli Esteri svedese e anni fa primo vicepresidente cioè numero due della Commissione europea, oltre che commissario europeo alle relazioni istituzionali e alle strategie della comunicazione. José Manuel Barroso era il presidente della stessa Commissione. «Non so se disse qualcosa alla persona»: è stato un libro («Considerati i sentimenti»), pubblicato tre anni fa dal giornalista svedese Jan Scherman, a riportare queste parole, e nei giorni scorsi sono stati citate ancora dalla TT, l’agenzia nazionale di stampa fondata nel 1920. Margot Wallström ha confermato l’altro giorno su Facebook quanto accadde in quella cena: le «avances» pesanti, volgari, sconvolgenti, del suo vicino a tavola, qualcuno di alto rango politico rimasto — per ora — senza un nome e una nazionalità. Un episodio molto simile a quello descritto dalla collega con portafoglio all’eguaglianza di genere, Asa Regnér, anch’ella vittima di molestie sessuali. Come centinaia di altre donne svedesi, che hanno portato o stanno portando la loro testimonianza alla campagna «#metoo». Sono giornaliste, attrici, professioniste, casalinghe, insegnanti, persone di tutti i livelli sociali, volti famosi e no: e l’ampiezza e il vigore delle denunce colpisce, nel Paese che vanta «il primo governo femminista al mondo», con i ministeri più importanti (Esteri, Finanze, Ambiente ed Energia, Affari europei e Commercio, Cultura, Occupazione) affidati appunto all’altra metà del cielo. Uno dei casi più clamorosi che domina sui media è quello di Martin Timell, da trent’anni o quasi uno dei più noti conduttori televisivi: diverse colleghe lo hanno accusato ( e non sarebbe la prima volta) di molestie sessuali, comportamenti sessisti o anche genericamente aggressivi. La catena televisiva per cui ha lavorato fino all’altro giorno lo ha sospeso dai programmi più importanti, e ha avviato un’inchiesta. Lui, in un’intervista, si è detto sconvolto «per aver fatto tanto male», e ha spiegato di aver soltanto voluto divertire la gente anche «con scherzi che a volte passavano il segno».