I giudici rinviano il verdetto su Battisti Estradizione in bilico
Resta in sospeso la possibile estradizione di Cesare Battisti dal Brasile. L’ennesimo passaggio della vicenda alla Corte suprema è un nuovo rinvio sulla richiesta dell’Italia, che pure conta sull’appoggio deciso del governo di Michel Temer. Ieri a Brasilia tutto è stato rinviato per ragioni tecniche, perché il giudice relatore, Luiz Fux, ritiene che l’habeas corpus della difesa debba essere trasformato in «reclamo». Era una delle richieste della difesa dell’ex terrorista. In pratica il processo dovrà essere nuovamente istruito, prima di analizzare la possibilità di ribaltare la decisione di Lula del 2010 che salvò Battisti dalla consegna all’Italia. I tempi sono incerti, così come l’esito, dopo l’ottimismo delle scorse settimane. A prima vista il passaggio di ieri appare più favorevole a Battisti, perché il processo dovrebbe restare nella prima commissione del Stf e non andare all’assemblea plenaria, dove il governo Temer (e l’Italia) conterebbe su un appoggio più ampio. La difesa di Battisti ha ricevuto sempre ieri un’altra notizia favorevole. L’ex militante dei Pac potrà restare in libertà nel caso che riguarda il suo tentativo di fuga in Bolivia. I giudici di San Paolo hanno confermato però che dovrà mantenere residenza fissa, firmare in commissariato ed essere soggetto eventualmente a controlli elettronici (come la cavigliera). La presidente della Corte suprema ha poi ricevuto una lettera manoscritta dall’ex compagna di Battisti, che sostiene di non poter più mantenere il figlio di 4 anni che hanno in comune, se il padre dovesse essere spedito in Italia.