Corriere della Sera

La scheda

- Di Giovanni Caprara 1 2 3 4 1 5

Tanti scienziati italiani sono attori di primo piano nei laboratori più importanti del mondo conquistan­do importanti scoperte. «È un fatto positivo che dimostra come le loro eccellenti capacità li abbiano portati ad occupare posizioni di prestigio e di grande responsabi­lità» nota Fulvia Mangili, direttrice del Festival della Scienza di Genova. Un prestigio conquistat­o sul campo, con i loro risultati, lasciando un segno in svariati ambiti della ricerca. Alla rassegna genovese, tra i tanti ricercator­i, ce ne saranno otto, in particolar­e, che materializ­zano simbolicam­ente questi successi, «dimostrand­o come i nostri scienziati siano cittadini del mondo», sottolinea Mangili. E meritano di essere conosciuti.

Federico Faggin e il microproce­ssore

Ha un posto nella Hall of Fame, il pantheon americano degli inventori. A trent’anni già viveva nella Silicon Valley e nel 1971 ha realizzato per l’Intel il primo microproce­ssore al mondo capace di riunire la potenza di un computer in un chip: «Lavoravo all’Olivetti e lì costruii il mio primo computer». Vicentino di origini, la sua genialità lo porta all’ideazione di tecnologie con le quali oggi conviviamo, come il Touch screen. «Un giovane a vent’anni deve partire, imparare, inventare. Ci vuole coraggio». Ora vive in California.

Andrea Musacchio e la divisione cellulare

Da sei anni dirige il Dipartimen­to del Max-Planck Institute di Dortmund (Germania) dove si studiano i meccanismi molecolari delle cellule, soprattutt­o come si dividono, aiutando a spiegare l’invecchiam­ento o la nascita di un tumore. «Avevo il mio laboratori­o allo Ieo ma ho ricevuto un’offerta imperdibil­e. Ora dirigo ricerche con risorse generose e posso esplorare progetti a lungo termine senza l’ansia di risultati immediati». E l’Università di Duisburg lo ha nominato professore onorario.

Massimo Altarelli e il film degli atomi

Vive ad Amburgo dove ha diretto la costruzion­e del Laser a elettroni liberi, la più potente macchina europea generatric­e di raggi X capace di filmare e scoprire come evolve la struttura delle molecole su scala atomica. Le applicazio­ni vanno dalla scienza dei materiali alla ● La prima edizione del Festival della Scienza si svolse a Genova dal 23 ottobre al 3 novembre 2003. Iniziò con lectio magistrali­s dell’evoluzioni­sta Niles Eldredge, del paleontolo­go Ian Tattersall, del genetista Luigi Cavalli Sforza, del biologo Edoardo Boncinelli e dell’astrofisic­a Margherita Hack

● Con un totale di 136 mila visite nei dodici giorni della rassegna, dimostrò che la scienza poteva diventare un fenomeno di massa

● Da allora sono stati affrontati i temi dell’esplorazio­ne, frontiere, scoperta, curiosità, diversità, futuro, orizzonti, immaginazi­one, bellezza, tempo, equilibrio e segni biologia. Prima ha diretto macchine analoghe di potenza inferiore a Trieste e a Grenoble. «Uno scienziato vola nel posto migliore dove può fare la ricerca desiderata». Ora continua i suoi studi al Max Planck Institute, dedicandos­i alle indagini sulla materia.

Monica Pepe Altarelli a caccia di particelle

È al Cern di Ginevra dal 2000 come staff permanente, ha lavorato con il Premio Nobel Jack Steinberge­r, ha contribuit­o a spiegare i neutrini leggeri e poi è approdata al superaccel­eratore Lhc partecipan­do a vari esperiment­i. E da uno di questi

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy