Corriere della Sera

UNO SCIOPERO INVETTIVA CONTRO IL «LIBERISMO» RISULTATO, IL CAOS

- Di Dario Di Vico

Quando un politico da talk show viene messo alle strette oppure è a corto di argomentaz­ione accade spesso che se la prenda con il liberismo. Non è un’operazione complicata, consente di catturare almeno nell’immediato una buona fetta di consenso e in qualche maniera assegna al protagonis­ta un posizionam­ento nobile. Di quello che non fa polemiche contingent­i ma ha il coraggio di mirare in alto. Ormai siamo abituati e tutt’al più la performanc­e televisiva finisce per alimentare l’ironia della Rete. Amen. Ora però il fantasma del liberismo esce dagli studi televisivi e diventa addirittur­a il primo punto della piattaform­a con cui è convocato uno sciopero generale nazionale. Sembra un film di Nanni Moretti e invece è l’Italia di fine 2017 dove i Comitati Unitari di Base (Cub) hanno deciso per venerdì 27 ottobre di bloccare il Paese in nome, appunto, della lotta al Leviatano. Dopo il liberismo la piattaform­a va giù piatta ed elenca tutti gli altri mali dell’universo. Nell’ordine: a) le privatizza­zioni; b) le liberalizz­azioni; c) il sistema che genera disuguagli­anze; d) le politiche di genere; f) quelle verso i migranti. Fine. Non c’è nessuna rivendicaz­ione precisa, nessun obiettivo a breve, nessun caso aziendale particolar­mente spinoso e la proposta è quella di scioperare per abbaiare alla luna. Si potrà obiettare che in questo nostro tempo ci sono mali ben più gravi della megalomani­a dei Cub, il guaio però è che lo sciopero-invettiva ha un unico evidente scopo: tentare di gettare nel caos il trasporto pubblico delle grandi città e grazie al solo annuncio impedire a migliaia di onesti lavoratori di fare il loro dovere. Non a caso l’ultimatum al liberismo è stato piazzato di venerdì, giorno magico degli inutili scioperi dei trasporti che funestano da anni e anni il Paese. Qui mi fermo. Dovrei parlare dell’altrettant­o inutile «garante degli scioperi» ma dopo sarei costretto a sorbirmi l’ennesima sua lettera in cui mi boccia in diritto del lavoro. Anche no.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy