Vola l’utile Unicredit nei primi nove mesi I dati per errore sul sito della banca
Una tabella nascosta ma accessibile con alcuni risultati non corretti del terzo trimestre pubblicata per errore lunedì sera sul sito della banca ha costretto il consiglio di Unicredit ad anticipare di una decina di giorni la seduta per l’esame dei dati preliminari.
Ieri di primo mattino, dopo una notte di contatti e in tempo per l’apertura dei mercati finanziari, il board del gruppo guidato da JeanPierre Mustier — il ceo di ritorno, insieme al presidente Giuseppe Vita, dall’inaugurazione di una filiale ad Abu Dhabi — ha esaminato il trimestre chiuso il 30 settembre con un utile netto di 2,820 miliardi. Un risultato che si confronta con i 447 milioni dello stesso periodo dello scorso anno e beneficia della plusvalenza di 2,1 miliardi della vendita di Pioneer, la società dei fondi passata sotto le insegne di Amundi. Escludendo questa cessione e altre voci minori, il risultato netto rettificato è di 838 milioni.
Nei nove mesi, l’utile netto è di 4,672 miliardi, contro gli 1,768 miliardi del 2016. I ricavi tra gennaio e settembre scendono del 2,7% a 14,776 miliardi, nonostante la buona performance delle commissioni. A ridursi è il
Ceo Jean-Pierre Mustier, ceo di Unicredit, ieri ha convocato il board d’urgenza sui dati trimestrali preliminari margine d’interesse, ma la banca conferma i target per fine anno. L’indice che misura la solidità del capitale, il Cet1 ratio, è superiore al 13,5% a fine settembre.
La pubblicazione anzitempo di due colonne excel sul terzo trimestre è stata attribuita a errore umano. Preso atto dell’accaduto, si legge in una nota, UniCredit «ha immediatamente provveduto alla rimozione delle colonne contenenti i dati previsionali di cui non era prevista la pubblicazione». La stessa tabella è stata inviata via email ad analisti finanziari e investitori, poi informati sull’accaduto.
In Piazza Affari il titolo ha guadagnato l’1,9 per cento sotto i riflettori anche per il ritorno di voci (già smentite qualche settimana fa) di un possibile interesse per Commerzbank.